La conferma arriva da Emanuele Piazza, assessore allo sviluppo economico del Comune di Genova: gli spazi di Ilva fanno gola a tanti, ma l'interesse prevalente è quello di Ansaldo Energia, che si guarda intorno per le maxiturbine da produrre in futuro proprio a Genova.Tutto si intreccia col piano industriale di Ilva al centro delle vertenze sindacali nelle ultime settimane. Il collegio di vigilanza in prefettura ha chiarito le prospettive: arriveranno investimenti sulla zincatura, cento lavoratori saranno riassorbiti entro il 2020. “Ilva può giocare un ruolo da protagonista – commenta Piazza a Primocanale – ricordiamo che siamo il secondo paese manifatturiero in Europa, la siderurgia è fondamentale”.
Il futuro di Cornigliano è legato al nome di Ilva, ma anche a quello di Ansaldo. “Oggi la società ha bisogno di nuovi spazi perché nei prossimi due o tre anni partirà la produzione di turbine molto più grandi di quelle attuali. Servono aree vicine alle banchine per facilitare al trasporto”, spiega Piazza. Un'ipotesi che affascina e che “richiede tempi rapidi, anche se non sarà semplice”.
Pare, insomma, che a Tursi non ci si voglia far scappare l'occasione. Dietro ad Ansaldo Energia ci sono ora i cinesi di Shanghai Electrics, che hanno già messo a segno l'acquisizione di Alstom. “Non sono gli stranieri in sé ad essere un valore positivo – precisa Piazza – ma sicuramente è positivo che colossi di questo calibro decidano di investire a Genova. L'importante per noi è che la produzione e l'occupazione restino sul territorio”.
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