cronaca

L'anno orribile di Valbrevenna
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Già nel 2014 un paese in ginocchio con strade scaraventate a valle e crolli sparsi attraverso le innumerevoli frazioni. La batosta peggiore però è arrivata a settembre 2015: addio al sagrato del Santuario, borghi inaccessibili, Comune spezzato in più parti e danni per milioni di euro. Finita? No, a Valbrevenna, l'ultima mazzata è giunta con le stelle in cielo stellato e proseguita con il cielo azzurro.

"L'intero versante sotto la borgata di Carsi si è staccato ed è tuttora in movimento portando nel rio a valle innumerevoli metri cubi di pietre e rocce che rischiano di diventare una pericolosissima diga in occasione dei nuovi temporali" spiega allarmato il sindaco Michele Brassesco.

Non ci sono apparenti problemi per le 10 persone che vivono tutto l'anno a Carsi ossia le case a nord della parete. Tuttavia l'apprensione riguarda il fondovalle: "Se il monte continua a scaricare, qui, si forma una barriera insormontabile" prosegue il primo cittadino.

Amministrazione e tecnici auspicano lo stop del movimento franoso per poter almeno progettare una prima pulizia dell'alveo: "Ma questo momento pare non arrivare. La frana procede senza sosta da oltre 36 ore. E' tutto incomprensibile, piogge come quelle di inizio autunno e smottamenti come questi nessuno li ricorda".