
Si tratta di Loran Riviera, il 25enne figlio di Angelo Riviera, il sinti che l'1 agosto 2015 era stato arrestato in Toscana dopo un conflitto a fuoco con la polizia a Lido di Camaiore, a Lucca.
Loran Riviera è stato riconosciuto in un fotogramma tratto dalla videosorveglianza che l'ultima anziana vittima aveva fatto installare in casa. La tecnica utilizzata per mettere a segno i copi, la maggior parte avvenuti in Val di Magra era sempre la stessa: si presentavano alla porta delle potenziali vittime fingendosi tecnici o impiegati dell’azienda fornitrice di metano e paventavano il pericolo di un incendio imminente a causa di una presunta fuga di gas.
Per farlo adoperavano bombolette di ricarica per comuni accendini, sprigionando odore di gas e persuadendo in questo modo gli anziani ad abbandonare la loro abitazione, non prima – questo era il consiglio dei falsi tecnici – di aver lasciato gioielli e contanti nel frigo, al riparo da una possibili esplosioni od incendi.
Naturalmente, approfittando della confusione e del disorientamento delle vittime, si appropriavano di soldi e monili per poi dileguarsi.
IL COMMENTO
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