porti e logistica

L'intervento
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Ho letto qualche giorno fa su Primocanale.it l'articolo "I porti liguri si alleano per presentarsi a Expo". Al momento capita solo per "un giorno" perché sarebbe stupido lavare i panni sporchi fuori da casa, ma io vorrei qualcosa di vero e concreto. Non solo operazioni di facciata.

Rendiamoci conto che il presidente dell'Autorità portuale di Savona, Gianluigi Miazza, ha già corso  per concedere i rinnovi delle proroghe, anche se sembra con procedure molto stringenti, per anticipare il prossimo accorpamento di Genova. Ed evitare che il 'nemico invasore' possa mettere le mani sulle banchine.

Rendiamoci conto che il presidente dell'Autorità portuale spezzina, Lorenzo Forcieri, spinge per andare con Carrara e stare fuori dal sistema portuale ligure, col rischio di finire in una terra di nessuno con due regioni di riferimento. Ma lontano dal far sistema con Genova e Savona.

Rendiamoci conto che il presidente dell'Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo, è un pluri-dimissionario. Per vari motivi, dal conflitto con la moglie da lui stesso annunciato in campagna elettorale a un pessimo rapporto col governatore Giovanni Toti e l'assessore di riferimento Edoardo Rixi consolidato l'estate scorsa. Fra qualche giorno non ci sarà più, col probabile arrivo di un commissario che non avrà come obiettivo il 'sistema Liguria'.

Ma su una cosa tutti e tre i presidenti delle Autorità portuali fanno sistema, e si presentano compatti: non forniscono i dati da me richiesti per rivelarli ai cittadini sulle scadenze e canoni delle singole concessioni. Vorrei sapere quanto pagano i terminalisti, quanto hanno investito realmente finora e quanto le Autorità portuali negli anni sulle banchine dei terminalisti stessi.

La poca trasparenza è l'unico modo di fare sistema che vedo nei porti liguri. Il resto è tutto da costruire, partendo però dall'interesse comune e non da quello di quei terminalisti che guardano solo al loro orticello senza la visione concreta di un 'sistema Liguria'.