Il Tigullio Orientale si divide sul depuratore comprensoriale. Nonostante i tentativi della Città Metropolitana di mettere d'accordo tutti, le amministrazioni interessate - Chiavari, Lavagna, Sestri Levante - restano distanti. E tra otto giorni occorrerà prendere una decisione definitiva. Delle tre soluzioni presentate questa mattina ai 67 sindaci che compongono l'Ato, cioè l'ambito territoriale ottimale per l'acqua, dal consigliere delegato all'ambiente della Città Metropolitana Enrico Pignone, nessuna ha trovato d'accordo i sindaci dei Comuni che dovrebbero accogliere l'impianto.I tempi per decidere sono stretti, imposti dalla Regione Liguria per evitare che la stessa Regione e di conseguenza i comuni inadempienti incorrano nella procedura di infrazione Ue, che scatterebbe, con multe salate, se non venisse presa una decisione entro il 30 settembre.
Prossima riunione, in cui si dovrà prendere una decisione, giovedì 17 settembre. Sul tavolo, come detto, tre ipotesi: una soluzione di 'massima frammentazione', con diversi impianti di depurazione, ciascuno per ogni bacino idrico del Levante genovese; una seconda soluzione intermedia, con un unico depuratore comprensoriale del Tigullio più un secondo impianto per la sola città di Chiavari; e infine la soluzione dell'unico depuratore comprensoriale di tutto il Tigullio, da realizzarsi o sulla 'colmata' di Chiavari o sulla futura 'colmatina' di Lavagna.
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