La discarica Molinetto di Cogoleto, destinata ad accogliere rifiuti provenienti dall’area ex Stoppani, è finita nel mirino di Guardia di Finanza e Forestale. I pm dela procura di Genova Francesco Pinto e Francesco Cardona Albini hanno iscritto sette persone nel registro degli indagati, tra cui il commissario straordinario alla bonifica Cecilia Brescianini. Coinvolta anche la ditta Riccoboni di Parma. Le accuse sono, a vario titolo, di turbativa d'asta, falso, abuso d'ufficio e reati in materia ambientale. L’appalto vinto dalla Riccoboni potrebbe essere sarebbe stato pilotato con una gara costruita a tavolino per permettere alla ditta, unica partecipante, di aggiudicarsi la gara. Secondo i pm, il progetto aggiudicatario starebbe stato redatto e costruito ad arte prima della pubblicazione del bando pubblico in modo da permettere alla sola Riccoboni di partecipare e vincere.
Oltre a Brescianini sono indagati Vittorio Aspalanato (geologo della Struttura commisariale per emergenza ex Stoppani), Marco Canepa (referente tecnico della Struttura commissariale), Claudio Cabri (titolare della ditta Riccoboni) e poi i consulenti della ditta Giovanni Ferro, Sergio e Marco Pancaldi. I militari hanno sequestrato agende, computer, telefoni, documenti e preventivi. Le perquisizioni sono state fatte negli uffici della Brescianini e della ditta, ma anche nelle abitazioni private e negli studi.
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