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Su Renzi: "Se taglia le tasse festeggio a Roma"
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Ad accoglierlo c’era il segretario genovese del Pd Alessandro Terrile, poco più in là il coordinatore ligure di Forza Italia ed ex presidente della Regione Sandro Biasotti: un arrivo alla Festa dell’Unità tra sorrisi e strette di mano quello di Giovanni Toti. Nessuna contestazione, qualche scambio di battute con i passanti, una signora gli chiede addirittura di salutarle Silvio (Berlusconi, ovviamente). Se qualcuno pensava a un’accoglienza da tana del lupo sarà certamente rimasto deluso. Lui stesso ribadisce la bontà della sua scelta: “In politica i posti dove si parla di politica sono sempre benemeriti, sono felice di essere qui. Quando i confronti sono civili sono un accrescimenti per tutti”.

IL CASO LIGURIA DIGITALE - Però il confronto arrivo arriva in un momento in cui la tensione tra giunta e opposizione è alle stelle, a partire dal caso ex Datasiel, con un botta e risposta che va avanti t da giorni. “Su Datasiel-Liguria digitale francamente mi sarei aspettato qualcosa di diverso dal Pd. E’ un carrozzone che funziona male, che brucia soldi pubblici, che non dà i servizi che dovrebbe dare, dove si è investito pochissimo in ricerca e prodotto, ha un sacco di dipendenti che andrebbe utilizzati al loro meglio. Le scelte che stiamo facendo sono fuori dalle logiche di partito. Abbiamo scelto in Fiera un professore universitario che non è certo ascrivibile al centrodestra, ma è persona capace, e stiamo scegliendo per Datasiel una persona che è tra i migliori manager del settore a livello mondiale. Gli sarei grato se venisse a Genova a svolgere un lavoro dietro un compenso certamente inferiore a quello di mercato. Il conflitto d’interessi è quello di una politica che in questa città ha sempre scelto al ribasso e non ha mai valorizzato le competenze. Ma dov’erano prima? Perché non hanno scelto manager capaci invece di cavillare?”.

"CHI HA PERSO TACCIA" – I sorrisi e le strette di mano dell’arrivo non bastano a smussare gli umori su questa vicenda, tant’è che Toti va all’affondo del gruppo regionale del Pd, guidato dalla sua sfidante Raffaella Paita: “Chi ha perso una partita in casa che doveva essere stravinta ed è stato mandato a casa dagli elettori dovrebbe prendersi un po’ di tempo per tacere e guardare come si fa. Se poi non siamo capaci criticheranno nel merito, ma non cavilliamo sule procedure perché le cose non si muovano: questo non lo consentirò mai. Il vento è cambiato e deve cambiare tutto”.

“IL TROPPO BUONISMO FA DANNI” – Tra i temi sollevati quello dell’immigrazione, dopo l’appello di Renzi a “essere umani”. “Le porte italiane sono anche tropo aperte. Ne abbiamo accolti quasi 200mila in 2 anni, e non sempre di quelli che ne avevano più bisogno. Noi chiediamo politiche serie, non di essere animali. Io mi sento un essere umano. Si devono aiutare gli stati in difficoltà con politiche mirate. Accogliamo chi ha diritto all’asilo politico, creiamo campi d’identificazione nel nord Africa, utilizziamo la nostra Marina Militare per proteggere i nostri confini. Il superbuonismo produce una supercattiveria, un’accoglienza confusa che non aiuta nessuna”.

“SE RENZI ABBASSA LE TASSE FESTEGGIO A ROMA” – “Se Renzi abbassa le tasse sarò il primo ad applaudire a Palazzo Chigi convintamente. Temo però che il saldo complessivo delle tasse non scenderà. Questo governo ha fatto il gioco delle 3 carte per troppo tempo. Quando abbassa le tasse a Roma le alza nei comuni e nelle regioni. Se non sarà un gioco delle 3 carte e davvero ci sarà una spending review centrale andrò ad applaudirlo”.