porti e logistica

Traffico sottratto ai porti del Nord Europa
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Rubare traffico ai porti del nord Europa: l'auspicio dei porti liguri, più volte ribadito dalla comunità portuale ligure, potrebbe concretizzarsi prima del previsto grazie all'iniziativa della Camera di Commercio del Canton Ticino. I primi contatti con gli spedizionieri liguri sono già stati avviati, ma l'occasione per un confronto più serrato sarà il 14 settembre, giorno dell'inaugurazione della Genoa Shipping Week.

"La Camera di Commercio del Canton Ticino ha già manifestato estremo interesse per i porti della nostra regione in alternativa a quelli del nord Europa - spiega Gian Enzo Duci, presidente di Assagenti - Si parla di un mezzo milione di teu all'anno. Durante il primo incontro della Genoa Shipping Week, a Milano, i rappresentanti svizzeri saranno presenti per cercare di capire se quei miglioramenti che il sistema portuale ligure ha portato avanti in questi anni sono reali. Se saremo in grado di dimostrarglielo, e credo che questo sarà oggetto di uno studio dedicato, le prospettive di spostamento di quei traffici sarà molto concreto".

Il contatto tra Assagenti e la Camera di Commercio del Canton Ticino è nato grazie a un'iniziativa della Camera di Commercio genovese. L'interessamento degli operatori logistici svizzeri dimostra la bontà delle stime degli spedizionieri liguri, che da tempo parlano di un mercato contendibile, situato in centro Europa, che vale circa 10 milioni di teu all'anno.

Un sogno che potrebbe iniziare a realizzarsi prima del previsto e che farebbe impennare i numeri dei porti di Genova e La Spezia (dove al momento si concentra l'interesse degli operatori svizzeri). Nel 2014 i due scali hanno movimentato in tutto circa 3,1 milioni di container. L'aggiunta di mezzo milione di teu all'anno significherebbe una crescita del 15%. Sullo sfondo però resterà il tema delle infrastrutture.

"Già oggi sarebbe possibile intercettare parte di quei traffici - prosegue Duci, che però aggiunge - Stiamo parlando di traffici che necessitano di treni. Oggi il livello di utilizzo delle tracce ferroviarie è piuttosto basso, quindi potremmo gestire il nuovo flusso con le strutture attuali, ma  è chiaro che se si dovesse avviare quel percorso saranno necessarie le nuove infrastrutture. C'è spazio per acquisire quei traffici, si può fare un buon lavoro".