La Regione promuove un bando da 10 milioni per finanziare barriere anti alluvione e sistemi di pompaggio nelle attività a piano strada, ma arrivano pochissime domande e scatta la proroga al 30 ottobre. Il perché della diserzione di massa - che parrebbe altrimenti un atto masochistico da parte dei commercianti - lo spiega Umberto Solferino, presidente del Civ di Corso Sardegna."È stato un flop per tre ragioni: anzitutto, per ottenere il finanziamento bisognava anticipare i soldi, quindi averli già a disposizione. E molti negozianti - dice Solferino - sono in crisi di liquidità". Ad aggravare la situazione sono state le banche: "Soprattutto in questo periodo la maggior parte degli esercenti ha già difficolta col credito". Un aiuto arriva dal Fidicom, un consorzio di fidi che in molti casi può intervenire per agevolare i prestiti attraverso fideiussioni.
L'altro pasticcio si chiama tetto minimo di spesa. Il bando riconosce una copertura dal 50 all'80% per opere di autoprotezione che siano costate almeno 5 mila euro. In molti casi, come testimoniato a Primocanale dai negozianti della Valpolcevera, le stime dei periti non superavano i 2-3 mila euro, vanificando così la domanda presentata.
Una soluzione, però, è stata trovata. Spiega Solferino: "Abbiamo capito che, oltre alle tradizionali paratie da mettere davanti alla porta, si potevano installare sistemi di monitoraggio con telecamere o macchinari per pompare l'acqua all'esterno in caso di allagamento. In questo modo il costo sale e si può ottenere il finanziamento. Purtroppo - commenta Solferino - torniamo al problema di partenza: chi non possiede già la somma richiesta è automaticamente escluso".
E poi, a completare il quadro, la scarsa lungimiranza di promuovere il bando nei mesi estivi, proprio quando scarseggia la liquidità. Ma una nota positiva emerge: "Per fortuna questi bandi consentono di ottenere i fondi in modo rapido - spiega ancora Solferino - quindi, chi può investire già ora per l'autunno, avrà il rimborso entro pochi mesi".
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