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Dopo il coro di proteste a seguito delle decisioni del governo
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"La decisione del Governo di escludere l'aeroporto di Genova dai dodici scali strategici nazionali rappresenta un'ulteriore marginalizzazione della Liguria". Lo dice in un comunicato l'ex Pd Sergio Cofferati commentando l'assenza del Cristoforo Colombo dalla lista degli scali strategici.

"Il declassamento rispetto a quanto già definito dal Parlamento - continua Cofferati - rappresenta una penalizzazione insensata che non trova giustificazioni valide, tanto più che l'aeroporto di Genova (a differenza per esempio di quelli di Firenze e Pisa) era inserito nella rete 'core', e quindi nei progetti ritenuti prioritari nel contesto delle reti transeuropee di trasporto finanziabili dall'UE.

Cofferati parla di "paradosso evidente: Genova, nei progetti approvati in Europa dovrebbe essere un punto di snodo importante, strutturato in maniera intermodale attraverso l'incrocio virtuoso tra più sistemi di trasporto di merci e persone, mentre nella realizzazione da parte del Governo italiano continua ad essere insensatamente penalizzata. Uno dei principali porti del Mediterraneo - conclude - necessita un adeguato sistema di connessione intermodale con altri vettori".

LE ALTRE REAZIONI IN LIGURIA - "L'ennesimo schiaffo per Genova", commenta il senatore genovese Maurizio Rossi, di Liguria Civica, che nei mesi scorsi aveva dato vita a una battaglia affinché l'esecutivo promuovesse lo scalo genovese inserendolo nella fascia più alta prevista dal Piano aeroporti del Ministero dei Trasporti.

“Con tutta l’arroganza già dimostrata in mille occasioni, il governo Renzi ha escluso l’aeroporto di Genova dagli scali strategici nazionali, snobbando il parere del Senato.Una scelta vergognosa che evidenzia, se ce ne fosse ancora bisogno, la totale indifferenza di Palazzo Chigi nei confronti delle posizioni assunte dal Parlamento, privandolo di ogni potere l’organo legislativo.  Renzi e i suoi governano il Paese infischiandosene dei rappresentanti dei cittadini". Così Vincenzo Gibiino, membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e capogruppo azzurro in commissione Lavori Pubblici, sull'esclusione dello scalo genovese dalla lista degli aeroporti strategici.

“Una decisione a dir poco sorprendente che sembra rispondere più a criteri politici che di natura logistico-strategica”. Sono le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti congiuntamente con il presidente della Camera di Commercio di Genova Paolo Odone.

Gli fa eco il sindaco di Genova, Marco Doria: “Consideriamo la scelta compiuta dal Governo di non inserire l’aeroporto di Genova tra quelli considerati strategici profondamente sbagliata. Da tempo e ripetutamente avevamo evidenziato come l’aeroporto del principale scalo marittimo italiano ed inserito in uno dei principali corridoi intermodali europei avesse pieno titolo per meritare una diversa considerazione da parte del Governo. Riteniamo che valutazioni non condizionate da logiche geopolitiche ma oggettivamente motivate possano portare ad una revisione di tali scelte errate.”

--- IL PIANO DEL GOVERNO ---

38 AEROPORTI DI INTERESSE NAZIONALE IN DIECI BACINI - In linea con l'obiettivo di razionalizzazione del settore, il provvedimento individua dieci bacini di traffico omogeneo, secondo criteri di carattere trasportistico e territoriale. All'interno di questi, identifica 38 aeroporti di interesse nazionale, scelti sulla base di criteri riconducibili al ruolo strategico, all'ubicazione territoriale, alle dimensioni e tipologia di traffico e all'inserimento delle previsioni dei progetti europei della rete Treanseuropea dei trasporti.

Si tratta di: Nord Ovest (Milano Malpensa, Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo); Nord Est (Venezia, Verona, Treviso, Trieste); Centro Nord (Bologna, Pisa, Firenze, Rimini, Parma, Ancona); Centro Italia (Roma Fiumicino, Ciampino, Perugia, Pescara); Campania (Napoli, Salerno), Mediterraneo / Adriatico (Bari, Brindisi, Taranto); Calabria (Lamezia Terme, Reggio Calabria, Crotone); Sicilia orientale (Catania, Comiso); Sicilia occidentale (Palermo, Trapani, Pantelleria, Lampedusa); Sardegna (Cagliari, Olbia, Alghero).

12 SCALI DI RILEVANZA STRATEGICA, NON C'E' GENOVA - Per ognuno dei dieci bacini, vengono indicati gli aeroporti "che rivestono particolare rilevanza strategica": Milano Malpensa e Torino; Venezia; Bologna, Firenze/Pisa; Roma Fiumicino; Napoli; Bari; Lamezia Terme; Catania; Palermo; Cagliari. Tra i 12 non figura Genova, il cui inserimento era stato suggerito dalla Commissione Lavori Pubblici del Senato.

FIUMICINO, MALPENSA, VENEZIA INTERCONTINENTALI
: tra questi scali, tre vengono individuati come "aeroporti che rivestono il ruolo di gate intercontinentali": Roma Fiumicino, quale "primario hub internazionale"; Milano Malpensa; Venezia.

Tra le dichiarazioni anche quelle del consigliere regionale di Rete a Sinistra Luca Pastorino (già deputato dell'attuale legislatura con il centro-sinistra) per il quale
 "La decisione del Governo di non accogliere la richiesta di inserire lo scalo di Genova tra gli aeroporti di interesse nazionale ci lascia basiti e contrariati.

MERLO CONTRO LA "MOBILITAZIONE A SCOPPIO RITARDATO" - Il presidente dell'autorità portuale Luigi Merlo, con un comunicato dai toni duri, prende le distanze da chi solo nelle ultime ore scopre l'importanza di un aeroporto strategico a Genova. "La mobilitazione a scoppio ritardato di queste ore di quanti, magari sdraiati sulla spiaggia, in questi anni e persino nelle ultime settimane e pure dopo il pronunciamento del Senato, non si sono mai occupati del futuro dell’aeroporto, è alquanto penosa".

Merlo riconosce, tra le righe del suo comunicato, l'impegno assunto in commissione lavori pubblici da chi, in tempi non sospetti, ha cercato di valorizzare lo scalo genovese. "«È la fotografia di una città che è sempre tentata dal lamento e dalla sterile rivendicazione invece che dalla assunzione di responsabilità. Certo, forse il Governo avrebbe potuto fare un maggiore sforzo per riconoscere il ruolo strategico del Colombo, ma questi signori dove erano dopo il voto del Senato?"