Cosa succederebbe se l'affascinante palazzata di Portovenere, l'incantevole atmosfera di Lerici, lo straordinario paesaggio delle Cinque Terre fossero cancellati dalle cartoline e al loro posto si fotografassero e stampassero le strade della Spezia? Probabilmente non basterebbero dieci kermesse internazionali per convincere anche solo qualche turista domenicale a fermarsi.
Eppure la città offre scorci di tutto rispetto: non ci saranno i terrazzamenti con l'uva da sciacchetrà a picco sul mare, ma qualche cartone di vino tra le aiuole di certo non manca. Non si vedono variopinte case di pescatori, ma tra legname, sacchi di plastica, stracci e bottiglie il centro urbano presenta una varietà cromatica unica nel suo genere. Sì, magari non sarà proprio l'oasi del Magra, ma le pozze tra le case di Migliarina presidiate da vecchie auto abbandonate fanno la loro figura.
La Spezia si prepara alla sua maestosa biennale, la festa della Marineria, e lo fa declinando un modello di marketing turistico molto originale. Per toccarlo subito con mano basta andare in piazzale Kennedy, a breve distanza dall'ospedale Sant'Andrea. La scala che conduce al centro commerciale è adornata di oggetti ingombranti, scaffali, cartoni, rifiuti di vario tipo. Il cumulo prospera felicemente senza che nessun addetto di Acam intervenga a ostacolarne l'espansione.
Il tour paesaggistico vira su via Prosperi, una zona che da tempo sperimenta interessanti contaminazioni tra l'elemento antropico e quello naturale. Il canneto che costeggia la strada è punteggiato di avanzi alimentari, borse, pacchi di sigarette, pezzi di carta. Dalle sterpaglie fanno capolino tutti i generi di immondizia. In un simile scenario, pressoché immutato da anni, vengono a giocare i fortunati bambini della Spezia.
E poi c'è il Canaletto, dove si rasenta l'apice dell'avanguardia artistica. Auto scassate senza proprietario fianco a fianco con copertoni, sacchi della spazzatura, vecchi giradischi. Non è una bidonville, ma una traversa tra le palazzine a pochi passi dal centro e dal porto.
Sarà che la politica preferisce i raduni oceanici al decoro. Perché un'amministrazione così, che spende e spande per grandi feste, arredi urbani innovativi ed eventi di grido a fine agosto, evidentemente non teme l'effetto boomerang.
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