
LA VICENDA - Il primo a voler riordinare il mondo aeroportuale era stato il Governo Monti, che nel piano dell’allora ministro Passera aveva inserito il Cristoforo Colombo tra gli scali strategici, la fascia più alta dell’elenco. Un parere poi cassato dal Ministro Lupi, che aveva modificato i criteri di valutazione del precedente piano e di conseguenza aveva “declassato” il Colombo a “scalo di interesse nazionale”, quindi in terza fascia dopo gli hub (Fiumicino, Malpensa, Venezia) e gli scali strategici.
BATTAGLIA IN SENATO - Una decisione denunciata dal senatore genovese Maurizio Rossi, presidente di Liguria Civica, che in Commissione Lavori pubblici ha proposto di reinserire il Colombo nell’elenco degli scali strategici. Una richiesta che si fonda sulla posizione dell’aeroporto, sul ruolo che gioca e potrà giocare per turismo, crociere e mondo dello shipping, per l’importanza che riveste per il territorio ligure, pesantemente penalizzato dai collegamenti via terra. Altro dato sottolineato da Rossi: per l’Europa il Cristoforo Colombo è già “strategico”, inserito nelle reti “Core” del network europeo e scalo di riferimento dell’ingresso del corridoio Rodano-Alpi (ex Genova-Rotterdam).
IL PARERE FAVOREVOLE DI FILIPPI - Una posizione, quella espressa dal senatore Rossi, condivisa anche dal relatore del documento, Marco Filippi. Nella sua relazione il capogruppo Pd ha dichiarato, tra l'altro, che "Non vi è coincidenza tra gli aeroporti italiani di livello core (centrale) e comprehensive (globale) inclusi in tale rete ai sensi del Regolamento UE 1315/2013, e quelli di interesse nazionale e di particolare rilevanza strategica individuati del piano in esame. Ad esempio Genova, Bergamo sono classificati come scali core nella rete TEN-T, ma nel piano sono solo di interesse nazionale". E ancora: "Tale disallineamento non trova una spiegazione adeguata e appare particolarmente eclattante il caso dell'aeroporto di Genova, che oltre a essere individuato come aeroporto core nella rete transeuropea di trasporto, ospita anche il principale porto italiano (anch'esso indivuduato come nodo core) ed è vicino a un'importante serie di snodi di comunicazione ( ad esempio il Terzo Valico e la Torino Lione)".
Il voto di oggi quindi sarà determinante per il futuro dello scalo. Al momento il piano aeroporti del Governo non prevede investimenti specifici per gli scali strategici, ma essere in prima fascia sarà quasi certamente un vantaggio nel prossimo futuro, soprattutto dal punto di vista di possibili finanziamenti per le infrastrutture a livello nazionale ed europeo.
IL COMMENTO
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