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Arriva da Parigi e rilancia i progetti di espansione
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Del nuovo direttore generale di Carispezia Carlo Piana, il presidente Andrea Corradino ha detto “E’ un fuoriclasse. Ed era necessario prendere un fuoriclasse per proseguire la crescita che ha contraddistinto la nostra banca in questi ultimi anni.

Nato nel 1967 ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, Piana, dopo la laurea in Economia Aziendale in Bocconi, ha fatto il suo ingresso nel mondo bancario nel 1993. È entrato nel Gruppo Cariparma Crédit Agricole nel 2007 come Responsabile Direzione Corporate.

Ha ricoperto incarichi di crescente complessità e responsabilità manageriale fino a diventare, nel 2014, responsabile Rischio di Credito Corporate della Capogruppo francese Crédit Agricole. Dal 6 luglio è Direttore Generale di Carispezia. Piana subentra a Roberto Ghisellini, recentemente nominato da Cariparma alla direzione generale di FriulAdria.

Con quale spirito arriva alla Spezia?

Lo spirito di orgoglio verso un incarico che occupo dopo aver svolto ruoli di rischio, specialistici sul corporate e sul Retail, sono contento di poter guidare una banca sana e solida in un territorio che mi è caro come quello ligure.

A proposito, il progetto Liguria, l’espansione dalla Spezia verso il resto della regione, andrà avanti?

Non c’è dubbio. Vogliamo dare impulso a questo progetto avviato nel 2014. Questa è una banca che ha continuato ad assumere e che continua ad assumere. Quindi certamente vogliamo proseguire la crescita investendo sul territorio.

A proposito di investimenti, lei viene da Parigi dove ha avuto incarichi importanti nella capogruppo. Può esserci interesse da parte di Credit Agricol ad investire nelle infrastrutture liguri?

Perché no. Se ci sono progetti infrastrutturali importanti, il gruppo dispone di una piattaforma di fabbriche-prodotto, penso alla progettistica sui mezzi di trasporto, sulle infrastrutture navali, e disponiamo anche di competenze ad hoc ed evidentemente anche di capacità di bilancio per accompagnare questo tipo di progetti.

Ha detto che vuole puntare sull’innovazione. Ma non si può dimenticare che la Liguria è una regione di anziani…

Il modello di servizio bancario è piuttosto indistinto perché le banche servono il consumatore indefinito, dai 18 agli 80 o 90 anni. L’innovazione per me è anche accompagnare i bisogni che sono mutati, con esigenze diverse tra chi vive in un paesino piuttosto che in una grande città, tra chi è giovane e chi e senior. Non è soltanto il sistema informatico più avanzato, ma anche accompagnare lo sviluppo dei territori.

Cosa l’ha colpita del territorio spezzino?

Sono rimasto a bocca aperta dal paesaggio. Forse è scontato, ma ho preso alloggio sulle alture. Da li posso apprezzare dall’alto la provincia. E’ di un a bellezza che toglie il fiato.