economia

Federici: "Dismissione unica via, ma si tutelino i lavoratori"
1 minuto e 34 secondi di lettura
Incrociano le braccia i lavoratori di Enel distribuzione e dicono no alla chiusura della centrale Eugenio Montale della Spezia, programmata per il 2021.

L'azienda ha recentemente individuato quella data per lo stop dell'impianto a carbone. Una decisione che era stata caldeggiata anche dall'amministrazione comunale, dopo il rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale, che un anno fa ha consentito di portare avanti la produzione di energia nel sito di Vallegrande per altri 7 anni.

Lo stop, avallato dai vertici aziendali, è tuttavia contestato dai lavoratori che chiedono di portare avanti la riconversione e l'ambientalizzazione della centrale, utilizzando sistemi innovativi, e tutelando l'occupazione.

Massimo Federici sindaco della Spezia chiede la tutela per i dipendenti della centrale: "Sappiamo che la prospettiva della completa e ravvicinata dismissione preoccupa – afferma – centinaia di lavoratori con i loro familiari. Gli oltre duecento occupati “diretti” si vedranno, sì ricollocati nella struttura Enel, ma in siti lontani e fuori regione. Per gli altrettanti lavoratori dell’indotto si presentano prospettive ancora più cupe e drammatiche". "Cogliendo l’occasione dello sciopero – aggiunge – vogliamo ribadire ai lavoratori che consideriamo con la stessa loro preoccupazione queste prospettive e che vogliamo essere interlocutori di tutti loro in un frangente complesso e difficile come quello che si va prospettando. Così come alla città sta a cuore la risoluzione dei problemi ambientali, così stanno a cuore i problemi del lavoro. Per queste ragioni – conclude – non possiamo permettere né ad Enel né allo Stato un ingiustificabile disimpegno nei confronti di un territorio che per molti decenni hanno usato e inquinato".

A Roma, con la manifestazione dei lavoratori di Enel, si unisce il grido di chiede la tutela del posto nell'impianto della Spezia, con le proteste del settore "Ecoambiente" (sempre del gruppo Enel) che chiedono garanzie sul loro futuro occupazionale a livello nazionale.