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Delle Piane, a Primocanale intervista di rottura
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“Dove occorre bisogna avere il coraggio di abbattere un immobile e basta”.  Se a pronunciare queste parole è il presidente dei costruttori genovesi c’è di che rimanere stupiti. Eppure è proprio così e non si può certo dire, di conseguenza, che a Filippo Delle Piane manchi il coraggio delle posizioni innovative. Di rottura. Intervistato a Primocanale dal direttore Luigi Leone, Delle Piane non le manda a dire. “Io allo slogan ‘costruire sul costruito’ ci credo davvero, può essere una svolta epocale.

Si pensi a che cosa significherebbe sul piano dell’efficientamento energetico. Però la politica, che quello slogan ha lanciato, lo sta traducendo, appunto, solo in un messaggio propagandistico”. L’indice puntato è chiaro: “Se si tratta di demolire e basta tuto è semplice, se si tratta di ricostruire allora le cose si complicano. Io alla prima opzione, quando è necessario per recuperare spazi, cancellare brutture, dare spazio al verde, sono d’accordo, ma se si fanno interventi di recupero e ristrutturazione non si possono introdurre delle penalizzazioni, altrimenti vuol dire – osserva Delle Piane – che ci stiamo prendendo in giro”.

Il presidente dei costruttori genovesi, poi, parla del rapporto fra la sua categoria e le istituzioni locali, in particolare Comune e Regione: “In passato si pensava che l’essere dello stesso colore politico potesse facilitare le cose, invece spesso ci siamo trovati nel mezzo di conflitti e palleggio di responsabilità. Non c’è alcuna certezza: se mi dicono che Genova deve diventare Camogli posso non essere d’accordo, ma almeno so dove si vuole andare. Invece non c’è indirizzo e quando c’è è ondivago. Ora che la Regione è passata al centrodestra mentre a Tursi la guida è di centrosinistra posso sperare che fra i due enti scatti una competizione positiva a fare bene e che questo possa giovare a tutti, non solo ai costruttori”.

Non si nasconde, Delle Piane, neppure di fronte a un tema spinoso come quello delle scorciatoie cercate a volte da esponenti della categoria per ottenere degli appalti: “E’ la cosa peggiore che possa avvenire e la regola del massimo ribasso per assegnare le gare abbiamo visto tutti quali guasti possa provocare, con costi che invece lievitano  a dismisura pesando su tutti i cittadini e creando una concorrenza sleale. Quando un costruttore denuncia la richiesta di tangenti o questo tipo di pratica da parte di altri è sempre un bel giorno: non accade spesso, è vero, ma accade. Però bisogna aggiungere che non esiste una legislazione premiale per questa ribellione. Anzi, spesso chi con coraggio lo fa poi paga pesanti conseguenze”.

Infine il rapporto, anche personale, con la politica. “Mi piace - dice Delle Piane – e in fondo il mio impegno associativo è un modo diverso di fare politica. Bisogna far recuperare fiducia ai cittadini,  tornare alla politica sana. Da questo punto di vista credo che le scuole di un tempo, come le Frattocchie o la Camilluccia, fossero straordinarie. A me è capitato di votare Berlusconi e ho votato anche altri, ma non sono d’accordo con l’idea che la politica non possa essere un mestiere. Bisogna studiare, prepararsi, acquisire competenza: difficile farlo se si deve dedicare tempo anche al proprio lavoro. Non sono d’accordo con certe posizioni dell’antipolitica: non è importante tagliarsi lo stipendio da politico, l’importante è guadagn