cronaca

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Il terremoto del Nepal ha causato quasi 10000 vittime. A distanza di un mese, non dobbiamo dimenticarci di chi è sopravvissuto. Dopo aver fatto fronte all’emergenza abitativa con la distribuzione di 1200 tende e shelter, ora vogliamo aiutare il maggior numero possibile di bambini a tornare a scuola.

Tra le vittime del Nepal ci sono 2500 bambini sotto i 10 anni, si contano 25.000 aule distrutte, 870.000 bambini senza scuola. Sono questi i numeri a un mese dalla prima scossa 7.8 in Nepal.

Con la nostra organizzazione, presente in Nepal dal 2003, abbiamo dato risposta in primis al problema abitativo, visto che sono in arrivo i monsoni: 113.000 euro di donazioni raccolte, 1.200 tende in distribuzione nei distretti di Kathmandu e di Kavre. In accordo con i responsabili di villaggio e le autorità locali sono state individuate le famiglie che avevano maggiori necessità e la distribuzione è avvenuta con successo.

Ora la nuova sfida della campagna HELP! Il diritto di essere bambini è quella del ritorno a scuola dei bambini e la costruzione dei temporary learning centre è la risposta. Piccoli edifici in bambù, coperti da tarpaolin (enormi teli di plastica), fissati con legni, provvisti di porte e finestre. Li realizzeremo in tutti quei casi dove la scuola sia crollata o inagibile, a partire dalle comunità dove siamo già presenti con i nostri progetti (42 villaggi nei distretti di Kathmandu, Chitwan e Makwanpur), per allargarci anche ad altre, in base alle nostre possibilità.

In tutto il Nepal sono crollate quasi 25.000 aule scolastiche. Tutti i fondi che stiamo raccogliendo, esclusi quelli già spesi per tende e shelter di cui ci stiamo occupando al momento, sarà finalizzata alla costruzione dei temporary learning centre, aule provvisorie dove i bambini potranno riprendere le loro attività scolastiche.

Ogni aula provvisoria potrà accogliere 40 bambini per volta, con doppio turno giornaliero. Verranno altresì distribuiti kit scolastici (contenenti libri, quaderni, matite, biro) e ludico ricreativi per fornire gli insegnanti anche di strumenti che possano contribuire a svagare i bambini e ridare loro serenità. È prevista anche la formazione degli insegnanti perché possano gestire il ritorno a scuola dopo il trauma e in condizioni disagevoli.

Questi sono numeri, ma dietro ogni numero c'è una storia. Gonga Jamuna ha 8 anni ed è la gemellina di una bambina che ha perso la vita a causa del terremoto. Anche lei era in casa al momento di quella lunga terribile scossa del 25 aprile, ma è riuscita a scappare, mentre sua sorella Manisha è rimasta indietro. Forse è inciampata.

Intorno alla loro casa è crollato tutto, i famigliari non hanno potuto cercarla subito. Quando hanno potuto raggiungerla, il giorno dopo, era troppo tardi.

Gonga ha anche un altro fratellino, di 5 anni, che affettuosamente chiama Ale ("ale" in nepali è un diminutivo affettuoso con cui si indica il fratellino più piccolo). Adesso vivono nella tenda che è abbiamo fornito alla famiglia, attorno a cui però tutto è una rovina. I bambini non hanno quasi un posto dove giocare e per ora anche le scuole restano chiuse.

O storie di piccoli scampati alla morte, come quella di Mirjan Chepang, di soli 13 mesi. Quando c’è stato il terremoto gli uomini erano nei campi, la nonna era a casa a badare ai nipotini. La casa è crollata e Mirjan è rimasta sepolta. Dopo mezzora sono riusciti a liberarla ed era illesa.

Adesso sta bene, anche se la casa in pietra in cui vivevano tutti insieme (nonni, genitori fratellini, in tutto una decina di persone) non c’è più. Hanno costruito una baracca di legno in cui al momento stanno tutti insieme perché qui le tende non sono ancora arrivate, perché per raggiungere il loro villaggio ci vogliono 7 ore di aiuto e tre ore di cammino da Kathmandu. Per ora abbiamo portato loro medicinali e derrate alimentari.

Un Paese, il Nepal che vive di turismo, non solo delle grandi spedizioni commerciali d'alta quota che portano soldi nelle casse del governo, ma di centinaia di migliaia di escursionisti e viaggiatori attratti dall'incanto di queste montagne e di queste valli, dai silenzi e dall'imponenza dei suoi paesaggi. Un Paese dove l'uomo è piccolo e la natura comanda e lo ha dimostrato anche in questo ultimo mese.

Oggi è quasi raso al suolo e noi dobbiamo ricordarci che oltre ai 10.000 morti, ci sono milioni di persone ancora vive che hanno bisogno del nostro aiuto.

Noi ci stiamo impegnando a far tornare a scuola i bambini. Bambine come Gonga, che hanno perso una sorella, una compagna di giochi, che hanno bisogno di tornare alla normalità.
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Causale: TERREMOTO NEPAL