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Il presidente della Commissione di Vigilanza a Primocanale
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Il Presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico in una intervista a Primocanale commenta la riforma della RAI prevista dal Disegno di Legge approvato dal Consiglio dei Ministri: “E’ l’opposto di quanto hanno annunciato – dice Fico – Si potrebbe chiamare occupy-Rai: le nomine andranno in mano al governo”. Fico, esponente del Movimento 5 Stelle, parla anche del futuro del servizio pubblico, in vista della scadenza della convenzione Stato-RAI nel maggio 2016: “La Rai deve fare servizio pubblico, con il canone, ma senza gli introiti della pubblicità”.

“Il punto principale è che alle parole del governo non sono seguiti i fatti”, attacca Fico. “Il governo ha detto ‘via i partiti e lo stesso governo dalla Rai’ invece, se andiamo a leggere il testo, avviene esattamente l’opposto. Il governo sceglie l’amministratore delegato e il presidente del consiglio d’amministrazione della Rai. Il testo del disegno di legge del governo potrebbe tranquillamente chiamarsi ‘Occupy Rai’. Non è una riforma, ma è un ulteriore passo indietro”.

Il presidente della Commissione di Vigilanza della Rai commenta anche i nuovi criteri di nomina del consiglio di amministrazione. “Penso che sia totalmente sbagliata, perché in questo momento il Parlamento, in cui c’è una maggioranza bulgara incostituzionale che deriva dal Porcellum, potrebbe fare en plein. Due li sceglie il governo – amministratore e presidente. Altri due consiglieri li sceglie la Camera dei Deputati con una preferenza unica e la maggioranza potrebbe prendere tutti e due i consiglieri. Una cosa simile potrebbe avvenire anche al Senato. E poi un consigliere, quasi fosse un contentino, scelto dai dipendenti Rai, ma non si capisce neanche il metodo”, spiega.

Fico spiega la riforma della Rai che ha rposto il Movimento 5 stelle e che punta a eliminare il controllo della politica sul servizio pubblico. “Tutti i consiglieri di amministrazione della Rai sarebbero scelti tramite curriculum, quindi con una grande competenza professionale, con onorabilità – perché dovrebbero essere tutti incensurati – e soprattutto con grande indipendenza, perché non dovrebbero appartenere a partiti politici e non dovrebbero essere stati membri del governo negli ultimi sette anni. Si fa un bando di gara ad evidenza pubblica e l’Agicom, con una regia di controllo non discrezionale, e coloro che saranno ritenuti idonei parteciperanno a un sorteggio”, afferma Fico, che commenta le possibilità che una riforma di questo tipo vada in porto e attacca il governo per l’atteggiamento tenuto finora. “Il Parlamento è il luogo in cui una proposta del genere dovrebbe andare avanti. Il punto è che il governo continua a fare melina, dicendo di voler dialogare ma alla fine non dialoga. Il servizio pubblico è materia del Parlamento ed è il Parlamento che ne dovrebbe discutere. Invece il governo manda un disegno di legge al Senato dicendo ‘dove fare presto’ e alla fine è come se fosse un decreto mascherato”.

E quale sarebbe il ruolo della Commissione di Vigilanza con la nuova riforma? “La Commissione di Vigilanza Rai mantiene due poteri: il parere sul contratto di servizio e il controllo delle delibere su un atto generale di indirizzo e di delibera sul pluralismo dell’informazione televisiva nei periodi elettorali e fuori”, spiega Fico, che aggiunge: “Nella nostra proposta può anche essere abolita e il controllo ritorna alle commissioni competenti del Parlamento. Però in questo caso, con questa riforma, è molto importante che ci sia una commissione che almeno cerchi di controllare ciò che avviene all’interno dell’azienda, visto che sarebbe occupata dal governo”.

L’esponente del Movimento 5 stelle illustra quali sono gli scenari in campo per la nomina del nuovo cda. “Lo scenario che si può aprire è che Renzi faccia finta che il Parlamento non riesce a votare la riforma e si va a nominare il nuovo cda con la legge vecchia, la Gasparri. L’altra ipotesi è che si riesca ad approvare in tempi rapidi, con una falsa discussione perché blindata, la nuova riforma del governo e quindi vengono nominati i membri del cda con la nuova legge. Nel caso in cui si allungassero i tempi di approvazione ci potrebbe anche essere una proroga. Sono tutti molto gravi. Diciamo che se non piove, grandina”.

Roberto Fico commenta inoltre quanto accaduto a Imperia con la candidatura alle regionali ritirata da parte di un esponente del Movimento 5 stelle dopo la bufera per la sua amicizia con il figlio di un presunto boss della ‘ndrangheta. “Dimostriamo anche qui la differenza con tutti gli altri. Se c’è qualcosa anche minimamente di sospetto, anche se in questo caso la situazione è chiarissima, noi andiamo verso le dimissioni. Penso che in Italia nessuno ha fatto questo tipo di gesto”, afferma Fico. “La situazione è molto semplice: c’è una persona che è figlia di un boss della ‘ndrangheta morto e questa persona, che ha preso le distanze dalla propria famiglia e lotta al fianco dei comitati per una gestione corretta dei rifiuti, è conosciuta da un nostro candidato. Per togliere ogni ombra di dubbio ed essere trasparenti fino in fondo, il nostro candidato si è tolto dalla competizione elettorale. È un esempio di come vogliamo la politica”.