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Contro il mancato riconoscimento di "Teatro nazionale"
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La Commissione speciale istituita dal Mibact per selezionare i teatri nazionali "non ha applicato i parametri della Legge Bray nella valutazione dello Stabile di Genova, con una decisione che desta perplessità". Lo denuncia il ricorso al TAR del Lazio presentato dal Teatro Stabile di Genova contro il mancato riconoscimento di 'Teatro nazionale', un ricorso che chiede l'annullamento della decisione.

Il Comune di Genova ha consegnato ai consiglieri della Commissione Cultura di Palazzo Tursi gli atti del Mibact e il testo del ricorso al TAR del Lazio. "Il Teatro Stabile di Genova ha dimostrato di possedere i requisiti oggettivi chiesti dalla Legge Bray ai teatri nazionali - sottolinea l'assessore alla Cultura del Comune di Genova Carla Sibilla - come le 240 giornate recitative di produzione all'anno, l'impegno di enti pubblici a dare contributi per una somma pari al 100% dell'assegno statale, la gestione diretta e in esclusiva di una o più sale per un totale di almeno 1.000 posti, almeno il 50% del personale amministrativo e tecnico assunto con contratto a tempo determinato, la presenza di una scuola di teatro e di perfezionamento professionale".

Stando agli atti acquisiti, secondo il Teatro Stabile "la Commissione del Mibact ha effettuato una valutazione preliminare soggettiva, non applicando i criteri quantificabili stabiliti dalla legge, ma facendo uso di un potere discrezionale che si configura come una vera e propria pre-valutazione d'ufficio. In ciò contravvenendo allo spirito della nuova normativa. La lettura del parere reso dalla Commissione sembra far emergere un preconcetto negativo sul Teatro Stabile di Genova più che un giudizio obiettivo".

Il Cda dello Stabile denuncia anche che "appare sorprendente l'affermazione secondo cui sarebbe 'noto alla Commissione che negli ultimi anni l'importanza nazionale del Teatro del capoluogo ligure è andata scemando e che sono state realizzate produzioni di discreta qualità, ma svincolate da una visione progettuale identitaria ed omogenea'".

C'è poi un secondo elemento sul quale si basa il ricorso al TAR: le linee guida per l'applicazione dei criteri di valutazione delle domande per il riconoscimento di Teatro Nazionale. "Dagli atti acquisiti risulta che ad approvare queste linee sia stata proprio la Commissione; un fatto anomalo per una commissione che dovrebbe avere soltanto poteri consultivi".

Altro fattore evidenziato è che nella seduta successiva a quella in cui sono state approvate le linee, la domanda del Teatro Stabile - come risulta dal verbale - non è stata sottoposta all'assegnazione dei punteggi, "un fatto davvero singolare poiché soltanto da questa attività poteva scaturire un eventuale giudizio di inidoneità".