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A Primocanale i candidati di 5 Stelle e Forza Italia
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Per la serie “I faccia a faccia di Primocanale”, e dopo le interviste ai principali leader nazionali dei partiti e degli schieramenti politici, è andato in scena il secondo appuntamento in vista delle regionali del 31 maggio. Giovanni Toti (Forza Italia) e Alice Salvatore (M5S) si sono sfidati senza esclusioni di colpi, convergendo su un punto: si alle demolizioni anti-dissesto, ma sempre con giudizio.

DISSESTO IDROGEOLOGICO 

Salvatore: “Bisogna fare scala di priorità, ci sono certe costruzioni fatte di recente in zone esondabili e bisogna rinaturalizzare il terreno. Per quanto riguarda le abitazioni, serve uno studio più accurato. Le persone sono più felici se vivono in un posto non a rischio alluvione. Non dimentichiamo che decementificazione è solo una parte”.

Toti: “Il Pd non ha titoli per parlare di dissesto: uno per il candidato che ha scelto e l’altro per aver usato i fondi europei per le marchette elettorali anziché per mettere in sicurezza il territorio. Vogliamo la nomina di un commissario per usare i fondi europei. Ultimi fondi sono stati dai da Biasotti e Berlusconi. Parliamo ai cittadini con assoluta trasparenza. Priorità è metter in sicurezza il territorio una volta per tutte. Ci sono zone della Valbormida in cui basterebbe metter mille euro per eleminare i pericoli dell’incuria”.

RISORSE

Toti: “Vogliamo ridurre le tasse in generale in Italia. Siccome in Liguria c’è fame di occupazione – quella giovanile è vicina al 50% - credo che ridurre le tasse sia l’unico per invogliare le imprese a investire. Dove trovare i soldi? Questa regione spende troppo per società che non producono ricchezza. Bisogna far dimagrire la macchina pubblica e ridare risorse al settore privato. Credo che ci sia margine per ridurre le tasse”.

Salvatore: “Vorrei portare l’esempio virtuoso dei 5 stelle a Pomezia. Stava chiudendo in passivo, poi siamo entrati noi e abbiamo chiuso con un attivo di 4 milioni di euro. Come ha fatto? Il sindaco lo ha spiegato: semplice non ho rubato. Più che tagliare la spesa pubblica, semmai va investito di più nel settore pubblico. Bisogna cambiare lo spoil system all’italiana, con un sistema che premi il merito. Poi bisogna ridurre i costi della politica”.

SPENDING REVIEW

Salvatore: “Quando un’azienda non funziona non privatizziamo, ma cambiamo dirigente. Sostituire le persone che non hanno saputo raggiungere la mission. Bisogna recuperare le competenze che esistono e che sono state umiliate dalle ultime giunte politiche. Andare a recuperare coloro che sanno lavorare, penso a Nicoletta Faraldi, mandate a lavorare all’ufficio animali”.

Toti: “Non bisogna tagliare la spesa ma riqualificare. Sono stati spesi 2,5 milioni di euro per il Giro d’Italia. Io avrei usato gli stessi soldi per avere un padiglione esclusivo a Expo come ha fatto la Lombardia per valorizzare la contiguità geografia della Liguria con questo evento . Sull’accorpamento delle società, credo che si possano offrire gli stessi servizi riducendone il numero. Sulla sanità, visto che siamo una regione anziana, credo che vada ritarata. La nostra sanità è poco organizzata per curare malattie croniche”.

PORTUALITA'

Toti: “Il prossimo presidente se non è il familiare di un assessore o di un esponente partito è meglio. Poi deve avere competenze. I porti liguri valgono 8 miliardi di iva per le finanze italiane. Dobbiamo attrezzarci per le navi che arriveranno dal far east. Bisogna fare lavori lungimiranti. Bisogna aumentare gli spazi, mettendo mano alla diga foranea. Creo che si possano trovare risorse se non le sperperiamo altrove. Penso anche al project financing privato. C’è un tema di infrastrutture, di trasporto ferroviario. Bisogna fare alcune rivisitazioni gestionali e infrastrutturali”.

Salvatore: “Per poter rilanciare la nostra portualità bisogna diventare competitivi. Bisogna incidere su burocratizzazione del porto. Ci sono 11 certificati per sdoganare la merce. Qui si può arrivare fino anche a un mese per movimentare la merce. Per il profilo, bisogno fare un bandi pubblico e scegliere per merito una persona degna di questo ruolo. La stessa autorità portuale dovrebbe interagire maggiormente col territorio. Non è possibile che il grosso delle imposte del porto vadano al governo centrale”.

IMMIGRAZIONE

Salvatore: “Il problema è redistribuire le possibilità in base alla potenza economica. Siamo per quote regionali. Abbiamo questo approccio anche a livello nazionale, è giusto redistribuire in tutti gli stati. L’idea è di istituire in Nord Africa centri di controllo di chi parte. È anche per pervenire i distarsi umanitari a cui abbiamo assistito”.

Toti: “In Europa si va in direzione di una spartizione che superi il trattato di Dublino. Bisogna capire se funzionerà. Il governo Renzi sta scaricando a valle quello che non riesce a risolvere a monte, facendo entrare immigrati in Italia e dividendoli per regioni e comuni. La Liguria è una regione particolare e difficile. Non credo che sia il luogo adatto per accogliere profughi. Quando saremo al governo non daremo la disponibilità ad accogliere profughi, come hanno fatto altre regioni”.

APERTURA INTERNAZIONALE

Salvatore: “Dobbiamo incrementare l’attrazione turistica della Liguria. Abbiamo un problema di comunicazione. Pensiamo al Ponete ligure che è binario unico. C’è bisogno di opere di raddoppio per permettere il passaggio con la frontiere francese. Bisogna investire di più: mettere più treni, più servizi. Possiamo puntare su hi tech, su ricerca e creare marchio made in Liguria. Dal punto di vista della grande industria non siamo competitivi. Dobbiamo puntare sull’eccellenza”.

Toti: “Stimo parlando di modelli di sviluppo e qui non c’è. Nizza ha indovinato il modello di sviluppo, Genova è stata incoerente in tutti questi anni. Contratti di inserimento per le aziende che arrivano in Liguria: sportello unico, tempi certi e incentivi fiscali. Abbiamo problemi di interfaccia interregionale figurarsi internazionale. La Volkswagen ha scelto Barcellona per stanziare 200 uffici. Non Genova per colpa di una amministrazione non semplice”.

SANITA'

Toti: “La sanità è tarata male. Va ridisegnata tutta. Ci vuole una fusione tra i servizi socio sanitari di questa regione. Serve uno sportello unico dove rivolgersi, in cui conoscere quali servizi si avranno, cosa passa il pubblico, il tempo dei rimborsi, e altro. Questa è la regione che ti da appuntamenti tra un anno e che non ti da informazioni al telefono. Vogliamo più assistenza domiciliare, che garantisce una migliore qualità dei servizi e meno costi. Tutti professionisti devono essere messi a sistema. Penso ai farmacisti che presidiano l’intero territorio ligure. E poi vogliamo ospedali aperti il sabato, la domenica e fino alle 22 per gli esami”.

Salvatore: “Aumentare l’assistenza domiciliare in modo tale che una persona possa rimanere a contatto con i familiari. Per ridurre la spesa sanitaria bisogna da una parte rivedere la scelta dei dirigenti attraverso concorsi pubblici per competenze e non con nomine politiche. Dall’altra parte bisogna fare prevenzione, che significa investire sull’Arpal per accertamenti sulla qualità della terra, dell’aria , dell’acqua. Capire le fonti che ci fanno ammalare e incidere lì. Non è mai stata fatta una mappatura degli edifici con amianto, serve una bonifica e mettere in condizioni di vivere in salute. Serve fare campagne di informazione per far capire ai cittadini cosa è utile”.