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Ha visto alla televisione le immagini drammatiche dell'ultimo sbarco di immigrati finito in tragedia e ha pensato che anche lei, a 90 anni, dovesse fare la sua parte. Una nonnina padovana, Mara Gambato, ha chiamato il nipote Sergio Ventura e lo ha convinto a farla traslocare in un appartamento più piccolo per lasciare la sua villetta a due piani di Sarmeola di Rubano ai profughi in arrivo.

Per questo la signora Mara, con una recente eredità che le ha permesso di incrementare un patrimonio gestito con l'oculatezza dei tempi andati, ha stipulato un regolare contratto di affitto, accontentandosi di metà del valore sul mercato dell'immobile, con l'associazione "Percorso Vita onlus" di don Luca Favarin, in modo che dieci migranti provenienti da Gambia e Guinea Bissau potessero avere un alloggio dignitoso in cui stare.

Impossibile contattare la nonnina che preferisce restare nell'ombra, a raccontare il gesto di generosità al Corriere del Veneto è il sacerdote. "Quando l'ho incontrata mi ha parlato della guerra e degli italiani all'estero - spiega - e poi della difficoltà di assistere immobile a questi drammi. La mia impressione è che vedendo la tragedia quotidiana dei profughi abbia in parte rivissuto le difficoltà patite da lei, dai suoi amici e coetanei. Per don Favarin, "è la dimostrazione di un'altra cultura veneta che, purtroppo spesso viene oscurata dall'intolleranza di certi". Parole confermate anche dal nipote della donna. "Quando ha sentito alla tv di quelle 800 persone morte in mare - sottolinea - e ha visto l'immobilismo dello Stato e delle istituzioni ha deciso di fare qualcosa".

La scelta della nonnina padovana non è piaciuta comunque ai vicini, che sugli immigrati mantengono le loro riserve. "Si comportano bene ma hanno un altro modo di vivere - confida una donna, trincerandosi rigorosamente dietro l'anonimato - hanno lasciato fuori l'immondizia e sparpagliato gli stendibiancheria in giardino. Quando ho saputo che sarebbero arrivati ho pianto per giorni".