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Il leader della Lega Nord intervistato a Primocanale
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Una mozione di sfiducia in Parlamento contro il ministro dell'Interno Alfano. Lo annuncia il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini negli studi di Primocanale commentando quanto accaduto a Milano il giorno dell'inaugurazione dell'Expo.

“Alfano è sfiduciato anzitutto dai suoi poliziotti. Da settimane anche i bambini avevano capito che a Milano ci fosse un rischio. Non bisognava fare arrivare queste persone in centro a Milano. Quando li vedi armati di caschi, passamontagna, mazze ferrate e spranghe non li fai partire”, dice Salvini.

"Questi hanno bruciato negozi di gente che ha il mutuo e non sa come pagarlo. Hanno bruciato macchine di gente che domani non può andare a lavorare perché qualche scemo gli ha bruciato la macchina. Il mese scorso erano stati i teppisti olandesi a fare di tutto a Roma. È un ministro fallimentare, non all'altezza", prosegue Salvini. 

Il leader del Carroccio, oltre a ribadire il proprio giudizio negativo nei confronti di Alfano, attribuisce la responsabilità di quanto accaduto anche al premier Matteo Renzi.  La responsabilità è sempre di chi comanda, nel bene e nel male, e quindi anche di Renzi, che era al centro di Milano a pavoneggiarsi con l'Expo e poi nel pomeriggio ha regalato un pessimo esempio di Italia nel mondo".

Salvini attacca Alfano senza mezzi termini. "Oltre a risarcire i danni, qualcuno politicamente deve pagare. Qualcuno deve chiedere scusa. Presenteremo la mozione di sfiducia non soltanto per i fatti di Milano. La presenteremo perché siamo vittime di un'immigrazione clandestina senza precedenti, perché le persone non ce la fanno più di spaccio e abusivismo ovunque. Che nell'ordine pubblico qualcosa non funzioni mi sembra evidente”.

Il segretario della Lega Nord non nasconde che alcune difficoltà ci fossero anche con Maroni al Viminale, ma distingue le diverse situazioni. “È chiaro che nessuno ha la bacchetta magica. Gli immigrati arrivavano anche con Maroni, ma erano 30mila e non 200mila. È chiaro che gli spacciatori e i delinquenti ci saranno sempre: ma un conto è prenderli, metterli in galera e lasciarceli, un altro è votare quattro indulti, come il Pd di Renzi ha fatto in questi anni”.

Salvini torna ancora sui fatti di Milano. “Vorrei sapere quanti di quelli che hanno devastato Milano finiranno in galera. Vogliamo scommettere che ci andranno al massimo in cinque? E vogliamo scommettere che tra qualche mese questi cinque saranno fuori? Sono pronto a firmarlo. Non è serio, perché se uno va in Svizzera o in Austria e fa quello che hanno fatto questi a Milano sta in galera qualche anno”.

Gli attacchi ad Angelino Alfano rischiano di incrinare maggiormente i rapporti con Ncd, alleato della Lega Nord in Liguria. “Siamo alleati con una parte che mi auguro riconosca che Alfano non è adatto né a fare il leader né il ministro. Nello stesso Ncd c'è gente che dice che bisogna uscire dal governo, speriamo che siano voci sempre più forti. Se vuoi essere di centrodestra, non puoi governare con la sinistra”, afferma il leader del Carroccio, che non risparmia un attacco a Raffaella Paita, candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Liguria.

“Qui l'importante è veramente far ripartire una terra ferma. Io vedo i manifesti della Paita: la Liguria va veloce. Invece ci sono dei treni con il binario unico, delle autostrade dove cammini, e una disoccupazione che porta veloce verso il baratro”, prosegue il leader del Carroccio.

E torna anche sulla decisione, mal digerita da alcuni, di ritirare la candidatra di Edoardo Rixi a favore di quella di Giovanni Toti. “La scelta era andare da soli come Lega e fare un bellissimo risultato oppure fare un passo indietro per avere una coalizione che davvero compete con Burlando e i suoi amici. Abbiamo rinunciato a una posizione di prima fila per il bene della Liguria. Spero che il sacrificio della Lega serva a Genova, a Spezia, a Imperia e a Savona. Se prendo un voto in meno, ma faccio ripartire la Liguria, io da segretario della Lega sono contento”.

Sulla competizione interna al centrodestra Salvini non si nasconde e conclude. “Io punto a una Lega che sia prima forza politica del centrodestra. Non perché io sia più bravo, ma per i nostri progetti e le nostre battaglie. Abbiamo dei limiti e facciamo degli errori, ma facciamo battaglie concerete. Non di destra o di sinistra. Quando vengo a Genova, a parte dieci disadattati dei centri sociali che insultano e lanciano fumogeni, la gente normale mi chiede di non molare e per me è una gioia”.