
La vittima, secondo quanto ricostruito dalla polizia, viveva segregata in una casa messa a disposizione dal suo aguzzino da cui non poteva uscire se non quando decideva il benzinaio. La donna, ha raccontato agli inquirenti, doveva essere a completa disposizione del compagno, doveva lavorare per lui per pochi euro al giorno o anche gratis. Ieri, l'ultimo episodio di violenza: calci e pugni all'addome per farla abortire dopo che la donna aveva rifiutato la somma di tre mila euro per interrompere la gravidanza. La vittima è riuscita a scappare dal gabbiotto del distributore di benzina e a chiamare la polizia.
IL COMMENTO
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