L'assemblea degli azionisti di Banca Carige ha bocciato le modifiche statutarie in materia di governance con cui si dava più potere al consiglio di amministrazione. A determinare la bocciatura a sorpresa è stato il voto contrario della Fondazione Carige che detiene ancora il 12,5% del capitale sociale della banca in attesa del via libera del Mef alla cessione del 10,5% delle azioni alla holding della famiglia Malacalza.
Il rappresentante della Fondazione Giovanni Domenichini aveva auspicato che gli interventi sulla governance venissero rinviati "a quando la compagine azionaria sarà aggiornata e stabilizzata", riferendosi al prossimo riassetto azionario legato all'aumento di capitale da eseguire. Le modifiche alla governance proposte ai soci e non approvate riguardavano l'elezione del presidente e del vicepresidente, il diritto di casting vote, la possibile indicazione di un amministratore delegato e di un direttore generale, la remunerazione del presidente dei vicepresidenti e la presenza di due vicepresidenti.
Nel pomeriggio l'assemblea straordinaria degli azionisti di Banca Carige ha approvato l'aumento di capitale da 850 milioni di euro, come indicato dalla Bce. Il rafforzamento patrimoniale è stato approvato con il 99,024% di voti favorevoli.
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