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Quest'anno i palati fini del calcio, per soddisfare l'appetito, sanno di poter uscire dallo stadio Luigi Ferraris con la stessa sensazione di appagamento che provano i clienti più esigenti di ristoranti pluripremiati. A domeniche alterne, infatti, il menu offre pietanze di tale livello: è possibile cominciare con il doppio passo di Diego Perotti, con difensore avversario spedito al bar. A dare contrasto al sapore, ecco la potenza di Niang, che si sposa alla perfezione con la grinta di Rincon e, per i più golosi, con il sinistro di Bertolacci. Per chi preferisce il gelato come desset, “freddezza Iago Falque” è il piatto ideale.

Il menu degustazione alternativo non è da meno. Se il doppio passo di Perotti riscuote successo tra i clienti, non può che fare lo stesso effetto il dribbling di Martins Eder. L'attaccante brasiliano è il piatto forte della cucina blucerchiata, vero, ma è reso tale dal prezioso lavoro dei centrali che si alternano durante le partite: Acquah, Palombo, Obiang, Soriano e Duncan. Chi ama la cucina sudamericana viene stregato da Luis Muriel, la fiamma colombiana. Il piacere di una buona cena dipende, per larga parte, dalla scelta del vino. Si sa, più invecchia, più migliora. Si consiglia Samuel Eto'o, annata 1981.

A prescindere dal finale di stagione, i tifosi di Genoa e Samp, dopo non poco tempo, hanno potuto porre fine al digiuno di bel calcio in città. Se le difese sono meno spettacolari, più che altro per definizione, da centrocampo in su le due genovesi hanno riportato fame di calcio sotto le luci della Lanterna. Con gli omaggi degli chef Gasperini e Mihajlovic.