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Promesse e polemiche dopo la visita a Genova di Renzi
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"La Liguria ha bisogno dell'aiuto del governo perché è una terra piena di realtà strepitose". Nel day after di Matteo Renzi a Genova risuonano le promesse fatte dal premier a Genova e alla Liguria. Una visita per cui ha più volte specificato il carattere istituzionale piuttosto che elettorale, una visita quindi da cui i liguri di ogni schieramento politico si aspettano risposte concrete su alcuni temi sensibili.

DISSESTO IDROGEOLOGICO - "Ci sono poco meno di 400 milioni che abbiamo sbloccato con una dinamica molto buona con il Comune. Vuol dire quattro cantieri. I primi due sono partiti e dureranno uno 24 e l’altro 36 mesi. I 400 milioni sono sul tavolo per Genova. Si passa dalle chiacchere ai fatti”.

RADDOPPIO FERROVIARIO - “Questa è un’assoluta priorità. Ne sono profondamente convinto. Noi dobbiamo andare avanti con l’alta velocità ma dobbiamo fare anche altre infrastrutture ferroviarie. Cito il raddoppio ferroviario e anche la situazione di Matera. Il tema esiste”. 

RIFORMA DEI PORTI - "Genova ha una cantieristica e una qualità che a mio giudizio è unica anche a livello europeo. Bisogna avere il coraggio di fare i lavori che servono. Il piano che ho visto costa due miliardi di euro, ci sono una serie di interventi complicati da fare e alcuni sono già in corso. Vale sia per i containers che per la parte crocieristica e credo che sia questione ormai di qualche settimana per la presentazione ufficiale di un intero progetto del governo".

POLEMICHE E REAZIONI - "Renzi viene a Genova oggi in una bella giornata di primavera in cui non rischia di bagnarsi le scarpe, si ricordi che qualcuno lo aspettava qui all'indomani della secondo alluvione che la giunta 'rossa' della Regione non ha saputo evitare pur avendo le risorse stanziate dal Governo Berlusconi". Così il candidato di centrodestra a presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha commentato la visita del premier Matteo Renzi a Genova. La risposta del premier non si è fatta attendere ed è arrivata dagli studi di Primocanale. “Sono uno di quelli che ha buoni rapporti con tutti, anche con Giovanni Toti a cui faccio un in bocca al lupo ma credo che non sia il suo mestiere fare il presidente della Regione Liguria”, ha detto Renzi. “E non è un problema di confini geografici, di sbagliare un paese o un altro. E' stato chiamato da Berlusconi per fare un'altra cosa, dopodiché decideranno i liguri”.

La candidata 5 stelle alla presidenza della Regione, Alice Salvatore, ha invece riservato un duro affondo a Matteo Renzi. “Camuffare l'artefatta discesa fra la folla del premier delle banche come momento celebrativo è inaccettabile: la tardiva apertura dei lavori allo scolmatore (a un mese dalle elezioni) non significa nulla di incisivo per la sicurezza dei genovesi. Perché i tempi di realizzazione sono ignoti, perché i tempi di realizzazione sono tali che quest'opera mal progettata non sarà utile per prevenire le prossime e imminenti drammatiche emergenze”, ha attaccato Salvatore.


Toni diversi sono stati utilizzati da Paolo Odone, presidente di Unioncamere Liguria, per commentare la visita a Genova del premier. Per quanto riguarda la messa in sicurezza dal rischio idrogeologico, “il governo ha destinato una cifra importante, quasi 400 milioni, e a noi interessava quello. L’impegno sui tempi mi sembra formidabile”, ha detto Odone, che sul raddoppio ferroviario ha fatto notare che “il premier è stato abbastanza abile, non so se a dribblare o a rispondere, dicendo che non tutto ciò cha ha detto Delrio è esaustivo. Speriamo che anche la ferrovia del Ponente, che è fondamentale per la nostra regione, venga fatta. Anche se le centinaia d’anni che ci sono volute finora non fanno pensar bene”.

Il presidente di Unioncamere non ha sposato la causa di chi ha visto nella visita del premier a Genova una passerella elettorale e ha proposto una visione più concreta. “Se uno venisse con le palanche tutte le settimane a noi andrebbe molto bene. Per ora la Liguria è stata un po’ dimenticata. Speriamo che ci si renda conto che la città è in grande difficoltà, soprattutto dal punto di vista industriale dove continuiamo a perdere pezzi”.

Parole di sfida arrivano invece da Luca Pastorino, candidato alla presidenza della Regione Liguria per Rete a Sinistra. “Renzi novo ligure come Toti? Non sapevo fosse candidato, lo sfido volentieri”, ha detto il sindaco di Bogliasco. "Mi sembra chiaro ormai che il candidato delle larghe intese alla presidenza della regione Liguria sia il premier Renzi. Il tour cittadino di ieri e l’annuncio che tornerà più volte in Liguria per visitare le restanti province non lascia dubbio alcuno. A decidere chi ha ragione, fortunatamente, saranno le cittadine e i cittadini della Liguria. I residenti, diciamo".