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Intervista al candidato di Liguria Libera
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“Il senso della mia candidatura è quello di combattere l'astensionismo, dare una possibilità in più. Rappresento un mondo che non è quello della politica”. Il giorno dopo l'incontro di Rapallo con cui il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha sancito l'appoggio a Giovanni Toti per le regionali, l'ex parlamentare del Pdl Enrico Musso annuncia la propria candidatura a presidente contro il consigliere politico di Berlusconi. Ha accolto la proposta di due consiglieri regionali del centrodestra che hanno creato la lista Liguria Libera: Luigi Morgillo e Lorenzo Pellerano. Ai microfoni di Primocanale, Enrico Musso ha spiegato le ragioni della propria candidatura. “Sia Toti che Paita per motivi diversi hanno scontentato i rispettivi elettorati. La candidatura di Rixi, sacrificata per accordi nazionali a favore del Veneto, è una logica che gli elettori liguri non capiscono. Crediamo che ci possa essere un certo scontento che può trovare nella mia candidatura e nella lista Liguria Libera un’alternativa”, dice l’ex senatore.

Musso annuncia che presenteranno le liste in tutte le province liguri. “Saremo presenti in tutte le province, mi sarebbe piaciuto non fare il listino ma siamo obbligati. Per cercare di evitare l'effetto nominati il listino sarà formato da persone anche candidate nelle liste. Io sono candidato alla presidenza e anche nella lista, per una questione di correttezza”, afferma il candidato di Liguria Libera, che poi sottolinea la differenza tra la sua candidatura e quella di Luca Pastorino. “Pastorino porta via voti alla sinistra, io prendo un po' di voti anche da sinistra. Credo di poterne prendere qualcuno, perché c'è una sinistra liberal che non si riconosce nella destra della Lega o di Berlusconi, ma in me vede un possibile riferimento. Alcuni che non si riconoscono nella Paita ma non voterebbero mai un candidato berlusconiano, mentre potrebbero decidere di votare me”.

L’ex esponente del Pdl racconta come è mato il connubio con Luigi Morgillo e Lorenzo Pellerano. “Mi hanno cercato e hanno trovato una mia disponibilità a partire da una serie di questioni imprescindibili per me e per loro: una politica rinnovata che costi meno, più trasparente e più efficace. Abbiamo un'idea della Liguria a lungo termine”, afferma Musso, che lncia la proposta di valutare l’operato dell’amministrazione attraverso risultati anche di metà mandato. “Penso a un cronoprogramma con degli obiettivi intermedi di metà mandato, se non vengono realizzati uno se ne va, senza aspettare che lo mandino a casa gli elettori. A al di là della demagogia il vero problema è il funzionamento dell'amministrazione, che ha apparati molto complessi e costosi. Ci sono una quantità di società regionali che nemmeno io riesco a capire a cosa servono e quanto costano. Credo che lì ci sia parecchia roba da smantellare. La Regione ha una fiscalità altissima e i servizi che assicura sono di livello piuttosto scadente”.

Enrico Musso denuncia anche lo spreco di risorse che può generare la presenza di assessori esterni e lamenta la modifica della norma che permette di avere un’intera giunta formata da assessori esterni. “Gli assessori esterni costano uno stipendio nuovo, mentre se sono consiglieri non costano. Il fatto che la giunta abbia voluto aumentare da 6 a 7 e farli tutti esterni è un chiaro segno di clientelismo e creazione di poltrone. Meglio evitare gli assessori esterni. Non s i vede perché ci debbano essere sette assessori esterni, può darsi che all'interno del consiglio non ci sia una persona competente su una determinata materia, ma tutti e sette è troppo”, attacca l’ex senatore.

Si passa poi al capitolo sanità e Musso propone una sforbiciata alle Asl. “Per quanto riguarda la sanità, tutti sanno che in Liguria ci sono degli ottimi medici. Qualcuno è già andato via, qualcun altro minaccia di farlo, qualcuno è rimasto qui con coraggio ma potrebbe farlo meglio se ci fossero strutture più efficienti. Dieci ospedali potrebbero essere un numero ragionevole. Potrebbe esserci un'unica Asl, non si vede perché moltiplicarle. A occhio in qualunque azienda la moltiplicazione dei costi di tipo amministrativo incide sui costi ma non sulla qualità”.

Chiusura dedicata ai trasporti, alla portualità e al turismo. “Porti e logistica sono i settori che a livello mondiale stiamo crescendo di più”, spiega Musso. “Investire in questo settore vuol dire avere un'economia ligure che gira. Siamo molto malmessi invece dal punto di vista aeroportuale e del trasporto ferroviario di persone. All'interno della regione invece il malfunzionamento dei mezzi pubblici peggiora la qualità della vita e del lavoro. La condizioni dei pendolari sono assolutamente inaccettabili. Da questo pinto di vista bisogna lavorare molto per avere un trasporto, anche interno, che funzioni”, afferma il candidato di Liguria Libera, che conclude sottolineando le potenzialità inespresse della regione. “Quando prima dicevo che la logistica è il settore che sta crescendo di più, l'altro settore è il turismo. Non si capisce come questa regione, con queste potenzialità, sia ridotta in questo stato, anche con alcune nicchie imprenditoriali di rilievo quali la cantieristica nautica. Ci sarebbero tutte le potenzialità per fare di questa regione un'isola felice”.