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La candidata Pd alla presidenza della Regione a Primocanale
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“Sul petrolchimico bisogna lavorare perché le istituzioni si parlino e trovino una soluzione il più possibile condivisa”. È quanto afferma Raffaella Paita, candidata del Partito Democratico alla presidenza della Regione Liguria, nell’intervista a Primocanale. “Il lavoro che è stato fatto dall’Autorità portuale è stato condiviso con il Comune di Genova”, dichiara l’assessore regionale. “Cercheremo di trovare una quadratura del cerchio. L’importante è evitare che in questo territorio si perda ancora sviluppo, sia portuale che industriale”.

La candidata del Pd torna sui veleni che hanno contraddistinto le Primarie dello scorso 11 gennaio e sulle possibili modifiche sul piano legislativo dello strumento per scegliere i candidati. “Sono assolutamente d’accordo con l’esigenza di normare con una legge le Primarie. Ma stiamo parlando di episodi che non hanno intaccato l’esigenza di quel voto, che è stato un voto con una forte mobilitazione”, dice Paita, che puntualizza anche sull’episodio della fotografia che l’ha immortalata con un prestanome vicino alla ‘ndrangheta. “Si trattava di un militante del Partito Democratico. Per quel tipo di comportamenti bisogna avere un atteggiamento intransigente anche nei confronti dei militanti”, dichiara l’assessore regionale.

Per quanto riguarda i possibili scenari del post-voto, Raffaella Paita affronta l’ipotesi di non avere una maggioranza solida in Consiglio. “Non credo che accadrà. I trend di crescita danno il Partito Democratico in piena salute”, afferma la candidata Pd, che sulle possibili alleanze spiega di guardare più a sinistra. “Sulle singole questioni apriremo alle forze democratiche interne al Consiglio. Naturalmente con un canale preferenziale per le forze che appartengono alla sinistra, che però credo potrebbero non essere presenti in Consiglio. Sento il clima che c’è – prosegue Paita - non credo che i cittadini vogliano sprecare un voto per far vincere il centrodestra. Non penso che ci sarà dispersione del voto”.

La candidata presidente del Pd si mostra critica nei confronti della legge elettorale regionale. “C’è una legge elettorale in questa Regione sbagliatissima, che è una delle prime cose che cambieremo”, spiega Paita, che giustifica con il frazionamento politico la mancata modifica da parte dell’attuale Giunta. “Burlando credo che non abbia ottenuto questo risultato perché dentro il Consiglio c’erano tanti partitini e il Partito Democratico in quel Consiglio non pesava quanto peserà nel nuovo”.

Sulle possibili alleanze per il voto e la formazione delle liste civiche spiega: “Ho detto che vorrei che la nostra coalizione fosse la più omogenea possibile e quindi ho detto alle forze politiche che intendevano partecipare a questa competizione elettorale di formare due liste civiche: una più di sinistra, ma con un’apertura alla società civile; l’altra di area moderata. Stiamo lavorando per andare in questa direzione”.

Raffaella Paita commenta anche l’intervento di Alberto Zangrillo, medico di Silvio Berlusconi, che sul web ha fatto un pubblico apprezzamento verso il suo programma elettorale. “Non conosco il medico di Berlusconi e non sapevo avesse un medico genovese. Ho letto quel tweet e mi ha stupito il contenuto. Ha fatto esplicito riferimento al programma ed è la ragione che crea un discrimine tra i trasformismo e una sana competitività politica. Penso di essere un candidato che può dialogare molto bene con l’area moderata”.

Capitolo smaltimento dei rifiuti, con la Regione che ha di recente approvato il nuovo piano regionale e le opposizioni sul piede di guerra per tempistica e possibili aumenti delle tariffe. “In un momento in cui si vanno discutendo aggregazioni societarie, che secondo me sono profondamente giuste, bisogna avere una certezza nella pianificazione”, afferma Paita. “Non ho soltanto riformato il piano, ma ho anche individuato l’Ato regionale, cioè la possibilità di utilizzare i nostri impianti su scale regionale. Non c’è più bisogno di un’autorizzazione provinciale per portare i rifiuti da una parte all’altra della Regione Liguria o per utilizzare dei biodigestitori. Complessivamente non credo che il piano aumenterà le tariffe. Al contrario – prosegue l’assessore regionale - quel piano prevede la possibilità di avere un ritorno preciso sul tema del riciclo dei rifiuti. Prima era un po’ troppo generico. La messa a disposizione in comune di tutti gli impianti liguri ridurrà molto i costi”.

Chiusura dell’intervista dedicata alla proposta della candidata Pd di istituire un Assessorato ligure alla legalità. “Mettiamo insieme le varie competenze che ci sono in tema di legalità e facciamo avere a queste una piena egida dalla Regione Liguria”, dice Paita, che poi parla del tema della trasparenza. “Voglio mettere assieme: semplificazione e testi unici per ogni normativa, perché le persone non ne possono più della burocrazia. È un impegno solenne che ci prendiamo”, conclude la candidata Pd, che promette di fare il nome del possibile assessore alla legalità prima della fine della campagna elettorale.

IL COMUNICATO - Raffaella Paita è intervenuta con un comunicato sulla scelta del centrodestra di candidare Giovanni Toti alla presidenza della regione Liguria. "Hanno svenduto la candidatura in Liguria per Veneto e Campania. Questo fa capire quanto la destra abbia tenuto in questi anni alla nostra regione", si legge nel comunicato. "Ora il quadro è finalmente chiaro: c'è una partita tra chi ha un progetto per il bene della nostra terra e chi la usa come merce di scambio per logiche politiche nazionali, distanti da noi. Il 31 maggio il confronto è tra il Pd e il portavoce di Berlusconi. Tutti gli altri hanno deciso di correre per non vincere", conclude Raffaella Paita. 

La replica dell'intervista andrà in onda oggi (02 aprile 2015) su Primocanale alle ore 18.30, 20.30, 22.30.