Ancor prima di rappresentare l’arte dei nonni, segna una lezione di amore verso il proprio territorio. A rispolverarla è l’Unitre di Vallescrivia che attraverso i propri laboratori tra Busalla e Ronco Scrivia tiene viva l’arte dei maestri cestai: nessuna rivendita, soltanto la voglia di tramandare una sapienza che qui fa rima con legno di castagno. Il processo inizia con una raccolta nel bosco e la scelta di legni vecchi almeno due o tre anni. Presi i più belli, vengono spaccati e lavorati. Le parole del maestro si chiamano: coste, squighi e orli. Serve sapienza e mestiere per farli e creare i prodotti finali al tempo della malattie dei castagni è impresa ancora più ardua. Impegno e passione. Ecco i requisiti per un’arte che non tramonta, qui abbinata pure alla cultura dei libri con le attività della biblioteca animate dalla passione dello studioso Orazio Simonotto e attive grazie anche all’apporto femminile.
Quando chiedi se il fare cestini rappresenti più un’arte maschile o femminile, le signore non hanno dubbi: “Le donne hanno più precisione”. E la nota ulteriormente bella è quella che a Ronco Scrivia non mancano i giovani. A tirare le nuove generazioni è una ragazza di appena 23 anni. Si chiama Erika Persi: “Sono al secondo anno e l'esperienza risulta straordinaria”.
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