
Secondo quanto emerso dall'inchiesta, condotta dalla Guardia di finanza genovese, i porti di Genova e La Spezia sarebbero "aperti" al traffico di rifiuti speciali diretti dal Nord Italia verso la Nigeria, il Togo, il Burkina Faso, il Ghana e la Costa d'Avorio.
In particolare, i militari hanno individuato un agente marittimo e un suo collaboratore che avrebbero falsificato le pratiche di esportazione del materiale. Due le tecniche per esportare i rifiuti speciali: in un caso si nascondono i materiali dentro container pieni di altra merce, nell'altro vengono caricati furgoni o auto stipati di rifiuti dentro autoarticolati.
IL COMMENTO
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