Sei giorni dopo aver lasciato il carcere di Varanasi, Tomaso Bruno e Elisabetta Boncompagni hanno raggiunto in aereo New Delhi da dove partiranno per l'Italia mettendo così fine alla loro dura esperienza indiana. All'aeroporto i due sono stati ricevuti dal personale diplomatico dell'ambasciata d'Italia, luogo dove risiederanno fino a quando si congederanno dall'ambasciatore Daniele Mancini che li ha visitati per cinque volte in carcere e lasceranno l'India all'inizio del pomeriggio. Marco Zolli, direttore del Centro risorse India dove Tomaso e Elisabetta hanno atteso i documenti ed il visto per poter uscire dal Paese, ha detto che "i giorni trascorsi da noi sono serviti per rasserenarli e per riacclimatarli alla libertà", dopo i cinque anni trascorsi in carcere. "Hanno caratteri diversi perché Tomaso è più espansivo mentre Elisabetta è più chiusa. Ma posso dire che l'esperienza carceraria li ha segnati, ma non così negativamente come si potrebbe credere. Sono cresciuti e maturati. E Tomaso mi ha detto che ora va via, ma che vuole tornare a Benares".
Sabato partiranno per l'Italia. L'arrivo a Milano è previsto nel tardo pomeriggio. "Sapevamo che i tempi erano lunghi e che dovevamo avere ancora un po' di pazienza. Finalmente i nostri ragazzi torneranno a casa", ha detto la mamma di Tomaso, Marina Maurizio. I due giovani erano stati condannati all'ergastolo in primo e secondo grado per la morte di Francesco Montis, loro compagno di viaggio, nel febbraio del 2010. La sentenza è stata annullata dalla Corte suprema indiana
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