Doria si è soffermato in particolare sul progetto per la gestione del ciclo delle acque, il contenimento degli sprechi, il riuso e il controllo di qualità. Un piano realizzato grazie all’impegno di Iren. Un accordo che dal 2009 lega Genova alla città della West Bank e alla collaborazione che si è sviluppata in diversi campi. "Per la cooperazione internazionale - ha osservato il sindaco - è essenziale la regia nazionale del Ministero degli Esteri, ma in questo quadro, le grandi città (in questo caso Genova, Milano e Torino), pur non potendo disporre di risorse finanziarie, apportano un contributo fondamentale per il loro patrimonio di conoscenze, capacità e professionalità, utile soprattutto alla progettazione degli interventi e alla formazione del personale”. L’uso delle risorse è un fattore sociale e politico importante e “tutto quanto si può fare per favorire il processo di pace nella regione assume un valore notevolissimo”.
Il sindaco di Genova ha quindi sottolineato che, in una prospettiva di pace, è assolutamente maturo il tempo per il pieno riconoscimento dello stato palestinese. Doria ha visitato la sede, i nuovi laboratori e gli impianti della nuova società per la gestione idrica cittadina. Il sindaco di Hebron Daoud Al Zatari, alla presenza del console d’Italia Davide La Cecilia, gli ha consegnato l’appreciation certificate in segno di ringraziamento alla città di Genova. Oggi, prima del suo rientro in Italia, il sindaco incontrerà il primo ministro dell’Autorità palestinese Rami Hamdallah a Ramallah.
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