politica

3 minuti e 5 secondi di lettura
Renzi in mattinata ha riunito il vertice del Pd a Palazzo Chigi e ha incontrato, poco prima, anche Raffele Cantone, pm, responsabile dell'autorità anti-corruzione che è tra i nomi sui quali i cinquestelle si stanno esprimendo per le Quirinarie sul web. Un incontro che potrebbe dunque essere considerato anche in chiave di pressing del leader Pd nei confronti di Silvio Berlusconi che ancora non sarebbe del tutto convinto sul nome del giudice della Corte Costituzionale.

LE PROCEDURE PER ELEGGERE IL CAPO DELLO STATO (clicca)

Romano Prodi si chiama fuori sottolineando di non volere che il suo nome sia divisivo e l'ok a Mattarella arriva anche da Pierluigi Bersani, Anna Finocchiaro e dal leader di Sel Nichi Vendola. Il premier spinge Sergio Mattarella, la minoranza Pd è d'accordo, ma Berlusconi dice no e spiega "il candidato ancora non c'è". Pd e Forza Italia al primo scrutinio voteranno scheda bianca, Lega e Fratelli d'Italia Vittorio Feltri. I Cinquestelle sceglieranno su internet il loro candidato su una rosa di 9: fra loro anche Prodi e Bersani. Alle 15 la prima votazione a Montecitorio.

C'è il nome di Sergio Mattarella al centro delle trattative per il Quirinale. Matteo Renzi ne parla con Pier Luigi Bersani prima, Silvio Berlusconi poi. Ma se la minoranza Pd sarebbe pronta a convergere sull'ex ministro e membro della Corte Costituzionale, il Cavaliere oppone strenua resistenza e ai grandi elettori di Forza Italia dichiara: "Il candidato non c'è". Anche se poi aggiunge che "a nessuno conviene far saltare l'accordo". Si va avanti a trattare, dunque: Berlusconi e Renzi si rivedranno. Ma intanto anche i 5 Stelle provano a giocare la loro partita. E nella rosa di nove nomi che sottoporranno al voto della Rete spuntano Romano Prodi e anche Bersani.

IL PROFILO DI SERGIO MATTARELLA (clicca)

Alle 15 dal banco della presidenza di Montecitorio Laura Boldrini e Valeria Fedeli dichiareranno aperta la prima votazione per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Ma a vincere saranno probabilmente le schede bianche. E' questa l'indicazione che Renzi dovrebbe dare ai 460 grandi elettori del Pd, che ha convocato alle 13 in un centro congressi nel centro di Roma. Così voteranno anche Forza Italia - che rinuncia al candidato di bandiera Antonio Martino - e Area popolare.

L'unico nome ufficialmente in campo dal primo scrutinio è dunque quello di Vittorio Feltri, avanzato da Lega e Fratelli d'Italia. Mentre i 5 Stelle voteranno il candidato che sarà scelto dagli iscritti al Movimento, in una votazione che si svolge oggi dalle 9 alle 14 sul blog di Beppe Grillo. I candidati, dopo che Lorenza Carlassarre si è sfilata dalla corsa, sono 9: Bersani, Raffaele Cantone, Nino Di Matteo, Ferdinando Imposimato, Elio Lannutti, Paolo Maddalena, Prodi, Salvatore Settis e Gustavo Zagrebelsky. Se i prescelti fossero Prodi o Bersani rappresenterebbero, ammettono i dem, una tentazione anche per la minoranza Pd. 

Mattarella è un candidato che ha il consenso di Bersani e di tutto il Pd. La speranza è che al Cav sia accordata una deroga alla pena che sta scontando, che gli consenta di restare a Roma anche oltre la giornata di domani. La partita è ancora tutta da giocare e non è escluso che il no di Berlusconi a Mattarella - che fa il paio con il no di Renzi ad Amato - faccia avanzare altri candidati. In che tempi, è difficile dire. Ma Renzi vuole fare in fretta. Tant'è che il Pd ha chiesto alla capigruppo domani di valutare se fissare non due, ma tre votazioni, nella giornata di venerdì. A quel punto, se si trovasse un'intesa, un'accelerazione sarebbe possibile. E il quarto scrutinio a quorum ridotto potrebbe consegnare il nome del nuovo presidente già venerdì notte.