Ci sono anche il governatore ligure Claudio Burlando e l’assessore regionale alle Attività produttive fra i quaranta indagati dalla Procura di Savona per l’affaire Tirreno Power. L’ipotesi di reato è quella di disastro ambientale ed è legata alla morte di oltre 450 persone che, secondo la perizia commissionata dai Pm, avrebbero pagato con la vita la loro vicinanza agli impianti dell’azienda energetica. L’inchiesta è tuttora in corso e a quanto si apprende, anche sulla base delle rivelazioni fatte dal Secolo XIX in edicola oggi, i politici – indagati dopo alcuni dirigenti della stessa Regione e di Tirreno Power – sarebbero responsabili di aver tenuto la guardia troppo bassa rispetto alla compatibilità ambientale dell’attività svolta da Tirreno Power. Si tratta di una vicenda che si trascina ormai da mesi, con il corollario di infinite polemiche, per il sempre complicato rapporto fra occupazione e sostenibilità ecologica e per le discussioni che tuttora ruotano intorno all’Aia, l’autorizzazione in base alla quale l’azienda dovrebbe adeguare la propria attività a precisi criteri di tutela ambientale.
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