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L'assessore di Burlando sostenuta anche dal gruppo locale di area Forza Italia
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“Claudio Scajola e i suoi amici. Alla fine le primarie del Pd in Liguria potrebbero deciderle loro. La santa alleanza tra burlandiani e (ex) scajoliani è ormai alla luce del sole e dei riflettori”. Per Ilfattoquotidiano.it nell'articolo "Liguria, primarie centrosinistra in stile Nazareno: Scajoliani sostengono Paita" non ci sono dubbi. In caso di vittoria dell'asse pro-Paita il titolo del film sulle elezioni che indicheranno il candidato del centrosinistra alla poltrona di governatore regionale sarà: “Un progetto con Raffaella Paita, cioè il candidato alle primarie Pd che rappresenta la continuità con Burlando (il suo primo sponsor)”.

Gli elementi citati a sostegno della tesi sono molti, a partire dal primo endorsement ricevuto dall'assessore regionale alla Protezione Civile. “Ecco Franco Orsi, prima Dc, poi Forza Italia, infine Pdl” che si scopre “grande sponsor della candidata Pd. In Liguria, però, ormai non ci si stupisce più di niente: è qui che l’alleanza trasversale centrosinistra-centro-centrodestra è stata sdoganata ben prima che Matteo Renzi la portasse al Governo. Acqua passata. Oggi stanno tutti dalla stessa parte. E nessuno pare chiedersi se sia opportuno che il candidato presidente della Regione e il presidente del porto di Genova siano marito e moglie. Nessuno chiede spiegazioni sulle intercettazioni in cui Merlo domandava sostegno elettorale per i suoi amici a un imprenditore calabrese arrestato per gli appalti post-alluvione”.

Nei giorni scorsi, a margine dell'approvazione del bilancio in Regione, anche Alessio Saso aveva avallato il voto alle primarie del centrosinistra per Raffaella Paita. “Quel Saso, oggi Ncd, così definito dagli stessi vertici Pd: 'Oltre a essere un ex esponente di An, Saso è indagato (voto di scambio, ndr) nell’inchiesta Maglio 3 sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel ponente ligure”, ricorda Ilfattoquotidiano.it.

Lo stesso Alessio Saso che, eletto in Regione col Pdl-Berlusconi per Biasotti, nel 2010 si schierò con i finiani per completare (finora) il suo percorso nella formazione di Alfano. Lo stesso Angelino Alfano che ha più volte ribadito: “Nessuna alleanza col centrosinistra alle Regionali”. Ma in Liguria evidentemente i suoi delegati hanno altre idee.

Insomma, tra i tre candidati alle primarie del centrosinistra in Liguria la figura di Tovo (Udc) sembra quella più debole, se non propedeutica alla campagna di Raffaella Paita che ha trovato in Sergio Cofferati un avversario pericoloso. Così dicono i sondaggi, così si mormora nelle sedi del Pd in cui l'assessore regionale sembrava sicura dell'en plein senza antagonisti.

E dove il risultato si gioca voto-su-voto “il malloppo di voti portato dagli scajoliani vale bene qualche polemica. Del resto non passa giorno senza che il Pd ligure sia toccato da qualche scandalo. Ecco il bollettino delle ultime settimane: prima è stato indagato il tesoriere del gruppo Pd in Regione Liguria, Mario Amelotti (interrogato per ore dai pm). Poi è toccato al capogruppo in Regione: Nino Miceli. L’accusa è peculato. È ancora l’inchiesta spese pazze, ma in Liguria nessuno sembra farci caso. Dopo che quasi mezzo consiglio regionale è stato indagato. Dopo che due vice-presidenti della Giunta guidata da Claudio Burlando sono stati arrestati nel silenzio generale di maggioranza e opposizione (nessuno può più permettersi di scagliare la prima pietra)”.

Chi vincerà le primarie dovrà comunque fare i conti col Movimento Cinque Stelle per la Regione. Se da un lato la politica 'romana' soffia sul vento della protesta (e dei pentastellati), in Liguria potremmo trovarci di fronte a un paradosso. “Il consenso è ai minimi storici, ma il centrodestra si è sgretolato e il Movimento Cinque Stelle pare far di tutto per non vincere, per lasciare al potere l’attuale classe dirigente. Quell’unione di fatto tra centrosinistra e centrodestra (più curia di Genova) che in Liguria si è sempre incontrata sui nodi decisivi della politica e degli affari: dal cemento alle banche, con mezza famiglia Scajola, figure vicine al Pd e al cardinale Bagnasco che occupavano le poltrone chiave della Carige”.

Per quanto riguarda la campagna elettorale, la 'questione morale' sulla divisione dei ruoli tra pubblico-privato resta ancora una volta irrisolta. L’agenda dell’assessore Paita è fitta di impegni elettorali da un angolo all’altro della Liguria. Il sito Laspeziaoggi.it ha segnalato che “i lavoratori della cooperativa Maris sono stati 'precettati' per partecipare dalle 11 alle 12 a un'assemblea con Raffaella Paita nella nuova sede di Via del Molo. Un’assemblea in orario di lavoro pagata dall’azienda, ci si chiede chi farà le pulizie e la raccolta rifiuti in città durante l’assemblea. Da notare che la Maris ha appalti con Acam e Comune”.  

L'incontro si è svolto lunedì 29 dicembre. Mentre l'assessore regionale con delega alla gestione dei rifiuti svolgeva la sua personale campagna elettorale a Genova la spazzatura si accumulava in cassonetti già strabordanti di rumenta. Conclusione populista? Forse, ma la spazzatura (in piene Feste) resta e le primarie si avvicinano.