Restano in carcere Corrado Grondona, Stefano e Daniele Raschellà, rispettivamente l'ex funzionario di Amiu e i due imprenditori, arrestati insieme ad altre quattro persone un mese fa nell'ambito dell'inchiesta su un giro di escort in cambio di appalti. Lo ha deciso il gip Roberta Bossi che ha respinto le richieste dei difensori di attenuazione della misura cautelare. Per il gip sussistono i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, per cui i tre potrebbero reiterare i reati. Nel frattempo Grondona è stato licenziato da Amiu. Lo scorso novembre, oltre a Grondona e Raschellà erano finiti in manette anche gli imprenditori Gino, Vincenzo e Luigi Mamone, e Claudio Deina. Luigi Mamone e Deiana hanno ottenuto gli arresti domiciliari.
Secondo l'accusa, sostenuta dai pm Paola Calleri e Francesco Cardona Albini, Grondona favoriva gli imprenditori amici dopo cene e notti con escort, concedendo loro appalti senza alcuna gara.
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