Una mini telecamera come occhio, un programma in grado di vedere il mondo circostante, una voce meccanica che racconta ciò che vede: è Horus, lo strumento realizzato a Genova da alcuni universitari che è in grado di permettere ai ciechi o agli ipovedenti di cambiare vita. Horus, così chiamato in ricordo del dio egizio dalla vista di falco,non ridà la vista, ma fornisce la percezione di ciò che ha intorno un non vedente e soprattutto offre la possibilità di leggere un libro o un cartello stradale o un orario ferroviario e di evitare ostacoli.
Horus, è una sorta di assistente personale, il superamento del bastone e dal cane-guida, è applicabile su ogni montatura d'occhiale.
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