politica

1 minuto e 44 secondi di lettura
In una Piazza del popolo gremita, con 100mila lavoratori del pubblico impiego raccolti a Roma per protestare contro la legge di Stabilità e per lo sblocco del contratto di tre milioni di statali fermo da sei anni, Susanna Camusso, con indosso una maglia con la scritta “Arrogance, profumo di premier, non ha certo risparmiato critiche all'esecutivo.

Dal palco il segretario della Cgil ha innanzitutto invitato il presidente del Consiglio a dire “alla sua ministra di smetterla di dire che lavoratori pubblici sono privilegiati” e a “dare risposte al lavoro, a creare lavoro, a valorizzare il lavoro”. “Renzi dice pressoché ogni giorno che serve una riforma della Pubblica amministrazione” ha aggiunto la numero uno di Corso d’Italia. “Noi siamo d’accordo ma la prima riforma da fare è mandar via la politica dalla PA”.

Camusso poi ha accusato Palazzo Chigi di “dividere i lavoratori” e di dividerli “in basso”. “Smettete di fare i dilettanti allo sbaraglio, non si può trattare la pubblica amministrazione come se non fosse il perno dei servizi e delle risposte” ha rilevato.

E ancora: “Non fate i dilettanti allo sbaraglio con i concorsi”. “Basta promesse, basta annunci. C’è bisogno di lavoro pubblico nello sviluppo del Paese”. Senza dimenticare che il “lavoro è libertà delle persone, non si tolgono i diritti, si estendono”, ha concluso Camusso.

Il Governo è "il peggior datore di lavoro del Paese,
se non si siede al tavolo per rinnovare il contratto faremo lo sciopero generale dei lavoratori pubblici", ha spiegato il segretario generale aggiunto Uil Carmelo Barbagallo, annunciando una riunione "più tardi come segreterie generali per pianificare tutte le azioni future". 

Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha avvertito dal palco:
 "Fino ad oggi il Governo è stato sordo, speriamo che questa piazza gli sturi le orecchie, perché noi andiamo avanti con tutti gli strumenti della lotta del sindacato confederale".