
Il grido d’allarme dei sindacati è chiaro: “Si tratta di 50enni difficilmente reimpiegabili nel mondo del lavoro, data la crisi che stiamo attraversando . Hanno tutti famiglia e dall'8 ottobre rischiano, in caso di mancato accordo con i vertici di Poste Italiane, di stare a casa senza stipendi”.
“Tra l'altro l'azienda non è in grado di anticipare i soldi della cassa integrazione straordinaria e quindi rischiano di ritrovarsi per almeno 4-5 mesi senza un sussidio. Non siamo contro le assunzioni ma si poteva dare precedenza a loro che sono già formati e preparati sul lavoro”, sottolineano i sindacati.
Ma la domanda che più ricorre nel presidio è semplice: “perché assumere personale esterno quando si hanno già dipendenti che fanno questo mestiere da anni?”
IL COMMENTO
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