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Ci sono 10 impiegati, ma se avessero il livello giusto ne basterebbero 2
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Il panorama è invidiabile. Da un lato piazza Madama con tanto di vista sul palazzo che oggi è sede del Senato. Cambi finestra e ti affacci su piazza Navona, paradiso dei turisti. La Regione Liguria ha sicuramente buon gusto. Ha scelto il suo ufficio di rappresentanza a Roma cogliendo l'opportunità di un appartamento da fare invidia a chiunque. Il costo d'affitto, tutto sommato, per il posto in cui si trova, non è neanche esagerato. L'economato della Regione paga circa 70mila euro all'anno per un appartamento nella parte più esclusiva della Capitale. Roba che a subaffittarlo a qualche big company americana ci puoi anche guadagnare. Invece per i liguri la sede rappresenta un spesa piuttosto onerosa.

Una necessaria premessa. I dati per conoscere nel dettaglio i costi della sede di rappresentanza a Roma della Regione Liguria non sono disponibili. Alla faccia della trasparenza, nel bilancio pubblicato sul sito dell'ente regionale i costi sono accorpati a una voce generale: 'Spese istituzionali'. Almeno così interpretiamo, visto che non c'è alcun riferimento diretto. Eppure, frequentando i corridoi di via Fieschi, non è difficile verificare le cifre tra boatos e chiacchiere sottovoce di chi parla solo a microfoni spenti. Quasi fosse un tabù, di sicuro per il timore di ripercussioni politiche.

La sede romana costerebbe ai liguri oltre 500mila euro all'anno. In un periodo di spending review e tagli ai servizi essenziali, ti aspetti che la sede sia fondamentale per gli equilibri socio-politici in ambito nazionale della Liguria. L'ottimismo si spegne subito quando si fa la conta dei dipendenti che a vario titolo bazzicano piazza Madama. Secondo le indiscrezioni sarebbero una decina, quasi tutti assunti come amministrativi in primo livello (C). “Sarebbero utili due funzionari di livello D ben preparati per rappresentare il Consiglio in Conferenza Stato-Regioni, e ci aiuterebbero. Così invece non serve a niente”, ci fa sapere una persona 'bene informata sui fatti' che chiede comunque l'anonimato. Costo medio del personale, 40mila euro lordi all'anno a testa.

I costi sulle utenze completano il quadro di una sede definita in via Fieschi “inutile” e alquanto costosa. In attesa che la Giunta ci comunichi i costi di acqua e luce, per le spese di pulizia in tre anni l'economato ha staccato un assegna di 65mila euro. I conti sono semplici anche senza calcolatrice per capire che il costo di 500mila euro è valutato in difetto. D'altronde i dubbi sull'applicazione della spending review in Regione hanno radici profonde. L'esempio principale riguarda i direttori generali che in via Fieschi sono addirittura 9, per un costo lordo superiore al milione di euro al netto dei benefit. La Regione autonoma Friuli, per esempio, ha un solo dg. Direttori che vengono nominati dalla Giunta regionale e senza concorso pubblico, ma con la procedura del bando e successiva scelta diretta.

I liguri tirano la cinghia ormai da molto tempo e hanno il diritto di sapere come vengono spesi i soldi pubblici. Come in ogni buona famiglia, i tagli vengono digeriti quando si conosce i livello di amministrazione delle risorse. La Regione Liguria e il suo governatore Claudio Burlando sono chiamati a una trasparenza che ancora fa fatica ad applicare. Pubblicare i costi voce-per-voce della sede di rappresentanza a Roma, conoscere il numero esatto dei dipendenti e i criteri di scelta, sapere quali risultati concreti hanno prodotto finora: sono tutti atti dovuti. Sempre e comunque. Figuriamoci in prossimità delle elezioni regionali.