salute e medicina

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Sette persone, membri di una delegazione per la sensibilizzazione della popolazione sul virus Ebola sono state uccise dagli abitanti di un villaggio, Wome, in Guinea, a colpi di macete e con armi da fuoco. La lotta contro l'epidemia di Ebola in Africa occidentale è stata accolta da una parte della popolazione con atteggiamenti di negazione, di rifiuto di qualunque aiuto e perfino con violenza, ma si tratta della prima volta che si è arrivati all'omicidio.

"Ebola è più che una crisi sanitaria: è già diventata un'emergenza umanitaria con drammatiche implicazioni sociali, economiche, politiche e per la sicurezza": lo ha detto l'ambasciatore Inigo Lambertini, vice rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu. Il delegato ha assicurato che l'Italia coglierà ogni occasione durante il semestre di presidenza europea per approfondire la discussione, sensibilizzare gli Stati membri dell'Ue e mobilitare risorse aggiuntive.

Il governo italiano ha sostenuto sin dall'inizio della crisi l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), versando contributi da 200 mila euro e 240 mila euro. Ed è appena stata approvata un'azione bilaterale con le Ong e l'Istituto Spallanzani di Roma, per la prevenzione e il trattamento del virus. Inoltre, nel prossimo futuro, verranno portate avanti nuove iniziative umanitarie dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo fino ad un massimo di 4 milioni di euro.