cronaca

2 minuti e 4 secondi di lettura
Sono stati individuati nella notte i resti del capitano Mariangela Valentini, la donna che pilotava uno dei due Tornado dell’Areonautica militare che si sono scontrati in volo martedì pomeriggio. Secondo quanto si apprende, il ritrovamento sarebbe avvenuto nei pressi di Poggio Anzu’, dove ieri erano stati recuperati il casco, il badge e alcuni oggetti che facevano parte della dotazione di bordo della trentunenne pilota, e una delle due cabine di pilotaggio dei Tornado, completamente bruciata.

Venerdì erano stati ritrovati, sempre in località Poggio Anzu’, i resti del terzo pilota disperso, il capitano navigatore Paolo Piero Franzese. A Poggio Anzu’ Il corpo, che si presume del capitano navigatore Franzese, è stato individuato dalle squadre del Soccorso Alpino. Il ritrovamento è avvenuto in un luogo piuttosto distante da quello dove sono stati recuperati i resti degli altri due piloti che viaggiavano a bordo dei caccia precipitati, verosimilmente quelli del pilota Alessandro Dotto e del navigatore Giuseppe Palminteri.
 
Le ricerche, nelle ultime ore, si sono concentrate a Poggio Anzu’ perché in quell’area sono stati individuati frammenti di aereo piuttosto grandi. Non è semplice identificare le vittime, bisognerà aspettare i risultati degli esami del Dna: la procura di Ascoli Piceno ha affidato giovedì al medico legale Adriano Tagliabracci l’esame sui resti che verrà condotto in collaborazione con un consulente dell’Aeronautica militare.
 

Per l’Aeronautica Militare "ogni ipotesi è aperta" sulle cause dello scontro in volo tra due Tornado nei cieli sopra Ascoli Piceno avvenuto il 19 agosto. Secondo una fonte dell’Aeronautica, non viene escluso nulla "dall’errore umano, all’avaria, al problema tecnico, fino allo scontro con un uccello in volo o al malore di un pilota". Quanto alle ipotesi circolate sinora, comprese quelle di un mal funzionamento del radar di bordo o delle piattaforme inerziali, si tratta appunto "solo di ipotesi, dato che al momento non abbiamo elementi". Ad Ascoli Piceno sta lavorando, fin dalle prime ore subito dopo il disastro, una commissione istituita dall’ispettorato per la sicurezza del volo della forza armata. L’Aereonautica Militare invita tutti coloro che hanno assistito all’incidente a rivolgersi "subito e direttamente all’autorità di pubblica sicurezza e alle forze dell’ordine affinché ogni elemento utile alle indagini in corso sia quanto prima disponibile all’autorità giudiziaria".