Gli operatori del porto di Savona ribadiscono il loro no all'accorpamento con lo scalo di Genova. "Il decreto sblocca Italia -dicono- non affronta organicamente la gran parte dei temi. Inoltre - dicono gli operatori portuali savonesi - l'obiettivo è, per la nostra regione, l'eliminazione fisica di un concorrente che per Genova si chiama Savona. Non è giusto che tutti i ricavi e gli avanzi di amministrazione che saranno realizzati dallo scalo di Savona-Vado vadano nel bilancio di Genova, che potrà farne, legittimamente, ciò che vuole. A Savona verrà assegnato, da Genova, un budget con cui dovrà fare quello che le verrà imposto e nella misura prevista. E, con una sola compagnia portuale ammessa in ciascun porto, la legge non viene modificata su tale parte, a Savona e sulla nuova piattaforma di Vado chi verrà ad operare?".
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