
"Mio fratello conosceva il Monte Bianco come le sue tasche - continua Nicola - basti pensare che in un anno lo ha scalato ben 50 volte e il percorso tra l'ultimo bivacco e la cima era riuscito a farlo anche due volte in un giorno".
Resta da capire perché i dispersi non avessero i rilevatori, ma Nicola spiega così il particolare: "Di solito si usa solo in inverno in presenza di rischio valanghe". "Mio fratello è uscito con il suo giovane amico francese alle 5 di mattina di mercoledì scorso - racconta Nicola Rollando - un orario insolito in quanto per la scalata si lascia il rifugio Gonnella intorno alla mezzanotte evidentemente Ferdinando ha atteso di essere sicuro sul tempo. I soccorsi sono scattati quando il padre del ragazzo ha dato l'allarme non avendo più contatti con il figlio, hanno percorso il tragitto tra il Gonnella e l'ultimo bivacco e poi salendo fino alla vetta, su due versanti, senza trovare traccia".
IL COMMENTO
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