economia

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In calo il made in Liguria destinato al mercato cinese: secondo l\'Ufficio studi di Confartigianato su dati Istat e Unioncamere, il valore dell\'export del manifatturiero ligure (l\'1,6% del totale) verso il Paese dell\'estremo Oriente passa dai 156 ai 145 milioni di euro tra 2012 e 2013, registrando un calo del 6,8%, contro il +9,9% medio del Paese. "A pesare maggiormente sulla bilancia delle esportazioni liguri verso Pechino - spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria - è la provincia di Genova, l\'unica ad aver registrato un calo nell\'ultimo anno. L\'export del capoluogo in Oriente, che vale lo 0,8% del totale italiano, è diminuito del 43,9%, passando dai quasi 130 milioni di euro nel 2012 ai 73 milioni del 2013".

A compensare, solo in parte, il pesante passivo, il balzo in avanti delle altre province: Imperia passa dagli oltre 2,9 milioni di euro di manifatturiero esportato ai quasi 11 milioni del 2013 (+274%), mentre La Spezia, che nel 2012 esportava merci verso la Cina per poco più di 9,4 milioni, l\'anno scorso ha chiuso con quasi 29,4 milioni di prodotti esportati (+212%). Bene anche Savona che, con +132,5%, è passata in un anno dai 13,8 milioni agli oltre 32 milioni. Nel 2013 il primo settore del manifatturiero diretto in Cina è quello di macchinari e apparecchiature, in aumento del 2,8% rispetto al 2012; in seconda posizione autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, con un +67,3%. Gli articoli in pelle (escluso abbigliamento) crescono del 18,4%, mentre i prodotti chimici sono in aumento del 7,6%. Anche l\'abbigliamento (che comprende pelli e pelliccia) segna una crescita del 19,1%.