La prima vera svolta viene dunque dalle antiche aule dell'Università di Genova. Anzi, antichissime, perché il professor Paolo Comanducci, eletto nuovo Magnifico Rettore dopo una bella sfida con il collega Massardo, ingegnere, insegna nel palazzo di via Balbi, dove risiede Giurisprudenza. Il professore, infatti, è docente di Filosofia del Diritto. Un umanista fino al midollo dopo decenni di rettori scientifici, con prevalenza di medici e ingegneri, espressioni delle due facoltà più numericamente potenti del nostro Ateneo.
Per andare a ritrovare un rettore umanista, forse, bisogna risalire agli anni del professor Carlo Cereti, costituzionalista. E parliamo del 1962!
Dunque una svolta vera.
Probabilmente anche nel programma che il nuovo Rettore ha illustrato in questi mesi, un programma che mette gli studenti e la didattica al primo posto dopo decenni in cui si è fatto molto per la logistica e l'edilizia.
Comanducci ha in testa di ridare grande forza qualitativa all'Ateneo convinto che ci siano tutte le premesse perché questo possa avvenire.
Genova è stata spesso centro di eccellenze universitarie, spalmate un po' in tutte le facoltà. Ma ha subito anche cali pesanti di qualità. Certamente Giurisprudenza da cui il nuovo rettore proviene ha dato nomi illustri al Paese.
Ma il rettore avrà diversi nodi da sciogliere.
La qualità e la modernità dell'insegnamento, e conseguentemente il tema tutt'altro che facile dello svecchiamento del corpo docenti.
La scelta dei docenti tentando per quanto possibile di sfuggire alle logiche correntizie e baronali.
L'apertura a nuove frontiere, attirando a Genova studenti stranieri.
L'accoglienza degli studenti, che vuol dire aule adatte, attrezzate, ma anche alloggi, attenzione alla qualità della vita.
Infine alcuni nodi e ne ricordiamo tre: la colossale grana di Erzelli e del paventato trasferimento di parte di Ingegneria sulla collina del Ponente; la gestione delle sedi distaccate: servono ancora? La tessitura di un vero rapporto con la città, obiettivo sempre annunciato da tutti i nuovi rettori a mai concretamente realizzato.
Forse un vero "umanista" avrà più chances? Lo speriamo se crediamo ancora in una ripresa di Genova.
cultura
IL COMMENTO / Rettore, la svolta di un umanista
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