cronaca

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La lettera 'vistata' inviata pochi giorni prima dell'omicidio di Marco Biagi, il 19 marzo 2002, all'allora ministro dell'Interno Claudio Scajola, in cui si spiegava il serio pericolo che correva il giuslavorista, sarebbe stata scritta da Roberto Maroni, ex ministro del Welfare.

Lo conferma a La Repubblica lo stesso Maroni, spiegando di aver chiesto l'estensione a Bologna della scorta per il professore, il quale gli aveva scritto pochi giorni prima parole premonitorie. E' anche su questa lettera che si concentra l'inchiesta della Procura di Bologna (procuratore Roberto Alfonso e Pm Antonello Gustapane), che dopo 12 anni dall'uccisione del docente, ha riaperto l'indagine con l'ipotesi di omicidio per omissione, per ora contro ignoti.

Luciano Zocchi, segretario personale di Claudio Scajola, spiega in un'intervista al Corriere della sera che il 15 marzo - quattro giorni prima dell'azione eversiva delle nuove Br - Enrica Giorgetti, moglie di Maurizio Sacconi (ex ministro del Lavoro), gli segnalò al telefono la relazione dei servizi segreti con le minacce brigatiste, chiedendo di dare la scorta a Biagi.

Poco dopo lo stesso Zocchi avrebbe ricevuto un'altra telefonata, quella dell'allora direttore generale di Confindustria, Stefano Parisi, che segnalò lo stesso problema. Zocchi racconta di aver scritto i due appunti (a firma Sacconi e Parisi) e di averli consegnati a Scajola. L'ex ministro dell'Interno - spiega Zocchi - li aveva letti in quanto chiese al suo segretario come facesse a conoscere Sacconi e Parisi