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"Ok il Senato, adesso la Camera. Poi si inizia a lavorare sul serio. Domani scuole, lavoratori, imprenditori, sindaci a Treviso. #lavoltabuona". Su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi a poche ore dal voto di fiducia alla Camera, spiega l'agenda del governo dopo l'ok incassato ieri al Senato e il voto atteso oggii alla Camera. Il premier siede ai banchi del governo tra i ministri degli Interni e degli Esteri, Alfano e Mogherini.

E se al Senato aveva solo le sue carte tutte sparse sul tavolo, alla Camera Renzi si è portato anche un computer portatile, che tiene acceso davanti a sé sul banco del Governo, al fianco delle carte. È una delle prima volte che sul banco del Governo a Montecitorio si vede un pc. Sicuramente la prima al posto del presidente del Consiglio. Il premier viene anche 'richiamato' da Laura Boldrini a prestare attenzione agli interventi dei deputati.
 

Fassina. Tra gli interventi quello di Stefano Fassina che ha voluto sottolineare come il suo voto non sia "il conferimento di una delega in bianco. Sul piano programmatico vi è la più ampia disponibilità possibile ma"  dice "valuterò esclusivamente il merito dei provvedimenti". Intanto il Movimento 5 Stelle, che ha votato contro la fiducia, annuncia già per mercoledì due mozioni di sfiducia contro i ministri Guidi e Poletti. Secondo il capogruppo del Movimento la Senato, Vincenzo Santangelo, la titolare dello Sviluppo economico si trova "in un indegno e gigantesco conflitto di interessi" perché si tratta di "una pedina di Berlusconi" che peraltro Renzi "ha piazzato in un ministero che controlla il dicastero delle Comunicazioni" mentre il ministro del Lavoro è "legato alle coop rosse".

Civati, Matteo sbagli, ma ho deciso sì fiducia  "Ciao Matteo, stai sbagliando" ma "ho deciso di votare la fiducia". Lo dice Pippo Civati parlando in Aula alla Camera durante il dibattito sulla fiducia. "Anche io ho sognato che la nostra generazione arrivasse fin qui  ma con le elezioni e non con una manovra di Palazzo. Ho deciso"  ha proseguito "dopo un lungo travaglio di votare a favore della fiducia perché credo, come dice Bersani, che non si debba sfasciare tutto e non parlo solo del Pd ma anche del Paese. Ho cercato di convincere tutti voi che la strada fosse sbagliata ma non ci sono riuscito. Lavorerò in questa Aula e fuori per ricostruire il centrosinistra, che rimane un'ossessione, la mia vera speranza per questo Paese".