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Fondazione Carige si appresta a chiedere a Banca Carige di eseguire l'aumento di capitale da 800 milioni in tempi compatibili con la necessità per l'ente ligure di cedere parte della sua quota e con l'opportunità di procedere prima alla vendita delle compagnie assicurative. E' quanto si apprende al termine del consiglio di indirizzo della Fondazione. Alla banca dovrebbe essere chiesta la convocazione di un'assemblea con all'ordine del giorno i tempi di esecuzione della delega sull'aumento

Come riportato in una nota della Fondazione, il consiglio di indirizzo della Fondazione Carige ha deliberato di chiedere a Banca Carige la ''convocazione urgente'' di un'assemblea straordinaria con all'ordine del giorno l' ''eventuale proroga del termine stabilito per l'esercizio della delega'' sull'aumento da 800 milioni di euro o l' ''eventuale assunzione della deliberazione entro il 31 marzo 2014 con esecuzione dell'aumento al mese di giugno 2014''.

Il consiglio, con qualche astensione e dopo una riunione di alcune ore, ha condiviso la linea del presidente, Paolo Momigliano, invitando il consiglio di amministrazione della Fondazione, a chiedere a Banca Carige la convocazione di un'assemblea per discutere le modalità di esercizio della delega sull'aumento, che il Cda dell'istituto ligure intende esercitare il 24 marzo in occasione della presentazione del piano industriale.

Alcuni consiglieri della Fondazione, interpellati dall'ANSA, sottolineano come la richiesta ''sia finalizzata a concordare un percorso tra banca e Fondazione in un'ottica di condivisione e non di conflittualità''. ''Non vogliamo dare l'impressione che ci sia uno scontro tra noi, abbiamo bisogno di far rispettare le nostre esigenze ma senza entrare in conflitto'' viene spiegato. Da qui la richiesta ''nell'ambito della delega del 31 marzo di diluire il più possibile i tempi di esecuzione dell'aumento'' così da consentire alla banca di vendere le assicurazioni e alla Fondazione di trovare un socio a cui cedere parte delle sue azioni.

Come riportato nella nota della Fondazione la scelta è stata presa "sentiti i consulenti giuridici che ritengono che un'esecuzione differita dell'aumento di capitale fino a massimi € 800 milioni, deliberato entro il 37 marzo 2014 come delegato dall'assemblea del29 aprile 2013, non rappresenterebbe, a quanto allo stato consta, una violazione delle prescrizioni dell'Organo di vigilanza".

Una soluzione di compromesso che tuttavia presenta molte zone d’ombra dal punto di vista tecnico-procedurale.