cronaca

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Aveva bisogno di soldi Angelo Sechi, l'idraulico di 56 anni originario di Monterotondo (Roma) arrestato ieri a Genova per aver massacrato a forbiciate Giovanna Mauro, il primo ottobre 2013. Aveva così bisogno di soldi che quando la donna l'ha sorpreso a frugare nella sua abitazione di Borgoratti alla ricerca della pensione lui ha perso la testa e l'ha colpita con la forbice 12 volte per poi conficcargliele nella gola.

 L'uomo, a Genova da tanti anni, era uno dei vicini di casa della pensionata. Il giorno dell'omicidio, Sechi era lì come gli altri a guardare portar via quel corpo martoriato e alla polizia che raccoglieva testimonianze disse di aver visto fuggire un marocchino. Scherzando, disse agli agenti che avrebbero trovato le sue impronte sul campanello perché spesso si recava in casa dell'anziana per qualche lavoretto.


Che si fosse trattato di un omicidio per rapina era apparso, allora, subito chiaro: quel giorno la donna avrebbe dovuto andare a prendere la pensione ma per un contrattempo non ci era riuscita.  Il ladro s'era portato via un ciondolino d'oro e 50 euro. Nella fretta di andarsene aveva dimenticato nel lavandino del bagno un anello sporco di sangue. Ma è stato il cadavere della donna a mettere la polizia sulle tracce dell'assassino. La polizia trovò sui pantaloni dell'anziana tracce di una calce particolare, la stessa che macchiava i pantaloni di Sechi mentre il medico legale trovò sotto le unghie della donna delle cellule epiteliali e da quelle estrasse il dna. Il fatto che non ci fossero impronte digitali portarono la polizia a pensare che l'assassino avesse avuto dei guanti.

E le testimonianze raccolte in giro portarono la notizia che Sechi comprò dei guanti proprio la mattina dell'omicidio dopo aver lavorato in un cantiere poco lontano. Sechi si contraddisse: affermò di non aver mai comprato dei guanti poi ammise la circostanza dicendo che erano ancora nella loro confezione a casa sua. Ma i guanti che aveva indicato, e che recavano ancora il cartellino del prezzo, erano stati acquistati da un'altra parte due-tre giorni dopo l'interrogatorio dell'uomo. L'incrocio con il test del dna l'ha inchiodato.

"Credo che non abbia agito da solo e penso che questo sia stato un omicidio premeditato". Ha detto il figlio di Giovanna Mauro, Giuseppe Mori, commentando l'arresto di Angelo Sechi accusato dell'omicidio di sua madre. "Ho sempre saputo che era uno che la conosceva bene e non uno straniero, come qualcuno voleva far credere" ha detto Mori.