cronaca

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Tutto da rifare per il decreto salva Roma. Caso unico nella storia del Parlamento, il provvedimento è stato ritirato subito dopo aver incassato la fiducia della Camera e quando era a un passo dall'approvazione definitiva. La corsa del decreto si è interrotta alla vigilia di Natale, dopo un colloquio tra Enrico Letta e Giorgio Napolitano in cui il capo dello Stato ha puntato l'indice contro l' "appesantimento emendativo" subito durante l'esame in Parlamento. Troppe misure eterogenee ed estranee all'impianto originario, così non può andare, ha detto Napolitano a Letta. E il governo ha rinunciato a chiedere la conversione in legge del decreto. Oggi riprendono i lavori in Consiglio dei Ministri.


Ora, se tutto andrà secondo i piani di Letta e il decreto milleproroghe taglierà il traguardo, le finanze del comune di Roma saranno salve. Nel decreto in arrivo troverà posto anche la correzione della norma che impediva alle Camere di rinunciare ai palazzi presi in affitto a Roma a prezzo da capogiro, che era stata inserita nella legge di stabilità. Tutto il di più andrà al macero.